Lunedì 29 Aprile 2024

Elezioni Gran Bretagna, via libera all'intesa di governo conservatori-unionisti

Protesta contro l'accordo. Nominato nuovo capo del gabinetto dopo le dimissioni di Timothy e Hill. Brexit, Merkel: "Nessun ostacolo all'inizio dei colloqui"

Dimostranti in Parliament Square (Ansa)

Dimostranti in Parliament Square (Ansa)

Londra, 10 giugno 2017 - Dopo lo schiaffo alle elezioni in Gran Bretagna, i due capi dello staff del premier Theresa May, Nick Timothy e Fiona Hill, si sono dimessi. Come nuovo capo del gabinetto Theresa May ha nominato l'ex parlamentare ed ex ministro dell'edilizia, Tory Gavin Barwell. lntanto il Dup, il partito della destra unionista nordirlandese, ha detto sì a un "accordo di principio" con il Partito Conservatore britannico per garantire "la fiducia" a un nuovo governo guidato da Theresa May. Lo ha annunciato il capogruppo Tory, Gavin Williamson, al termine di una giornata di negoziati a Belfast. I dettagli saranno definiti in una prima riunione di governo lunedì, ha precisato Downing Street. I 10 deputati del Duo sono decisivi, dopo che i Tories hanno perso la maggioranza assoluta alle elezioni di giovedì.

Tutto questo mentre, al grido di "Via i Tory, dentro Corbyn" centinaia di manifestanti anti-governo hanno invaso Downing Street. Molti gli striscioni e i cartelli anche contro gli unionisti. "Lotta contro il razzismo, l'islamofobia e per i diritti civili", si legge su uno dei tanti. (Nella foto la protesta a Downing Street). Sul fronte Brexit, invece, è intervenuta la cancelliera tedesca Angela Merkel, affermando che la Ue è pronta ad avviare i negoziati con la Gran Bretagna sulla Brexit come previsto. La Merkel ha detto che non vede ostacoli all'avvio dei colloqui.

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FOCUS / Chi sono gli unionisti: omofobici, antiabortisti e per la hard Brexit

Le dimissioni di Timothy e Hill (nella foto sotto) sono state chieste direttamente dal primo ministro dopo le forti pressioni arrivate nelle ore successive al voto da ambienti conservatori. Timothy, uno dei due influenti e odiati consiglieri della May che ha lasciato il suo incarico, ha scritto una nota in cui si è assunto la responsabilità del contestato manifesto elettorale della May. Ma ha aggiunto che "continuo a pensare che quel manifesto costituisca un onesto e forte programma di governo". Il consigliere di Downing street ha polemizzato con gli articoli dei giornali, definiti "bizzarri", sul suo ruolo nella stesura del manifesto elettorale che riguardano l'inclusione: "tema - aggiunge Timothy - che è stato soggetto a molti mesi di lavoro a Whitehall, e non è un mio progetto personale".

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Molto più stringato e secco il congedo della Hill: "E' stato un piacere servire il governo e lavorare con un così eccellente primo ministro. Non ho dubbi che Theresa May continuerà a servire e lavorare duro come primo ministro e lo farà in maniera brillante". L'attacco a Hill e Timothy da parte di ambienti conservatori fin dalle prime ore successive al voto, si era concretizzato in una lunga dichiarazione di Katie Perrior, ex direttore della comunicazione di Downing street che accusava i due di avere un approccio "scortese, infantile e abusivo".

Non pochi deputati conservatori avevano chiesto un cambio di passo della May, a cominciare dall'allontanamento dei due potenti consiglieri che hanno di fatto guidato la campagna elettorale del primo ministro. Campagna disastrosa considerando che la May aveva deciso di chiamare i cittadini britannici alle urne per rafforzare la sua maggioranza in vista di Brexit e si è trovata invece a perdere consensi e seggi. Perrior, ha detto al Times che "non potrò mai capire e come ha fatto May a perdonare il loro comportamento, chiudendo gli occhi e non capendo quanto distruttivi potessero essere. Mi ha sempre sconvolto il modo in cui due persone, mai elette da nessuno, potessero mancare tanto di rispetto ai membri del gabinetto. Non li ho mai odiati, ma sono dispiaciuta per come hanno misurato il loro successo sulla base di quanti nemici si fossero fatti". L'ex portavoce del governo racconta al Guardian di una "atmosfera di paura" durante le riunioni del mattino con Timothy e Hill e aggiunge che i due consiglieri di May inviavano sms ingiuriosi e aggressivi anche agli stessi membri del governo". 

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LA PROTESTA - Oltre 500mila firme sono state raccolte on line per chiedere alla May di non fare accordi con il Democratic Unionist Party, a causa delle sue istanze 'illiberali'' in materia di diritti civili, aborto e cambiamenti climatici. La petizione è stata sottoscritta da centinaia di migliaia di cittadini britannici all'indomani del voto che non ha consegnato ai conservatori una chiara maggioranza ai Comuni e dopo che il primo ministro ha aperto le trattative con il Dup per formare una maggioranza in Parlamento. Circa 530mila persone hanno firmato per chiedere anche le dimissioni della May dopo aver perso la maggioranza parlamentare. L'accordo con i nord irlandesi, secondo molti osservatori, potrebbe destabilizzare e rimettere in discussione anche gli accordi di pace sull'Irlanda del Nord del 1998. Alaister Campbel, spin doctor di Tony Blair quando fu siglata l'intesa, ha accusato May di "mettere a rischio tutto con un accordo pericoloso e sgradevole" con gli unioniti di Belfast.