Mercoledì 24 Aprile 2024

Brexit, Theresa May sfida la Ue. "No alle loro linee guida"

Dopo l'approvazione in un minuto delle linee guida Ue, la premier britannica si mostra combattiva: "Otterremo il miglior accordo possibile". Sondaggi, May perde punti

La premier britannica Theresa May (Ansa)

La premier britannica Theresa May (Ansa)

Bruxelles, 30 aprile 2017 - Si è concluso ieri sera il vertice Ue straordinario dedicato alla Brexit. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk twitta: "Un mandato politico dei 27 forte ed equo è pronto per le discussioni sulla Brexit". Per l'approvazione delle linee guida politiche, "è bastato un minuto", spiega un portavoce del Consiglio europeo.  Per la cancelliera tedesca Angela Merkel non c'è "cospirazione contro la Gran Bretagna" mentre il 'falco' Schaeuble è per la linea dura: "Nulla è gratis, Londra non potrà avere stessi diritti fuori Ue". Il premier italiano Paolo Gentiloni: "La sfida non è solo il negoziato con la Gran Bretagna ma anche il rilancio dell'Unione".

I NO DELLA MAY - Ma già stamattina arrivano i primi 'no' dalla Gran Bretagna. La premier  Theresa May respinge alcune delle principali richieste Ue sulla Brexit, definendole soltanto "posizioni negoziali dei 27". Al Telegraph la May ha ribadito le sue priorità: libero mercato senza dazi, fine della giurisdizione delle Corti europee, fine della libera circolazione dei migranti, come illustrato in un suo discorso alla Lancaster House a gennaio.

Intercettata da un cronista del quotidiano conservatore in una tappa della sua campagna elettorale in Scozia, May ha detto: "Innanzitutto vorrei insistere sul fatto che non abbiamo un accordo sulla Brexit da Bruxelles. Abbiamo le loro linee guida negoziali, abbiamo le nostre linee guida negoziali attraverso la lettera ex articolo 50, e il discorso alla Lancaster House da me pronunciato sull'argomento a gennaio", con la volontà di controllare l'immigrazione e porre un termine alla giurisdizione delle Corti Ue.

"È importante che intorno al tavolo si sieda un forte premier del Regno Unito - ha proseguito May, in campagna elettorale in vista delle politiche dell'8 giugno - con un forte mandato da parte del popolo del Regno Unito, un fatto che rafforzerà la nostra posizione negoziale per garantire che otterremo il migliore accordo possibile".

TAJANI -  "Il parlamento per prima cosa difenderà la posizione dei tre milioni di cittadini europei che abitano in Gran Bretagna", ha intanto ribadito il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Senza un'intesa su questo, sostiene, "non possiamo votare per l'accordo". "Altra cosa importante per noi - ha aggiunto - è l'Irlanda del Nord, su cui bisogna trovare una buona soluzione". Tajani ha anche sottolineato l'importanza che i negoziati partano dopo le elezioni britanniche: "Molto meglio avere un governo senza problemi per i prossimi due anni".

ULTIMI SONDAGGI - Intanto diventa più aperta la partita per le elezioni britanniche dell'8 giugno. Secondo alcuni sondaggi si sta infatti riducendo il vantaggio dei Conservatori della premier Theresa May sul Labour di Jeremy Corbyn. In base ad una rilevazione di YouGov, i Tories hanno perso 10 punti nell'ultima settimana, passando da un distacco di 23 punti a 13. In termini percentuali il partito di governo è al 44% contro il 31% dei laburisti. Al terzo posto ci sono i libdem, con l'11% dei consensi, e al quarto l'Ukip che si deve accontentare del 6%.