Venerdì 3 Maggio 2024

Aspettando Angela

Gelido disappunto a Berlino. La vittoria di Tsipras veniva data per scontata fin da Capodanno, ma si sperava in un risultato più di misura. Soprattutto dopo il gigantesco ‘regalo’ deciso da Draghi (ma concordato con la Merkel), i 1.140 miliardi a sostegno dell’euro e dei Paesi in difficoltà. Atene non ha saputo cogliere l’occasione, ma era ormai troppo tardi per convincere gli elettori, si ammette negli ambienti della Cancelleria. Non c’è sorpresa, dunque, e le contromisure sono già state studiate, e discusse, benché ci siano ancora differenze all’interno della Grosse Koalition. La bordata d’apertura viene lasciata ai duri della Bundesbank. «Non importa chi abbia vinto – commenta Jens Weidmann, il giovane falco capo della banca centrale – la Grecia deve rispettare gli impegni presi». Altrimenti? Tsipras annuncia di non voler uscire dall’euro, ma allo stesso tempo si rifiuta di saldare i debiti. Se insiste, non c’è che ‘Grexit’, la sigla coniata dai tedeschi, che significa l’uscita della Grecia: se non ve ne andate di vostra spontanea volontà, verrete cacciati dal club. Frau Angela all’inizio dell’anno ha detto chiaramente che «non sarebbe una tragedia» per l’Europa.

Ma le conseguenze sarebbero disastrose per i greci dopo una prima illusoria ripresa. La nuova dracma, secondo gli esperti di Francoforte, sarebbe quasi carta straccia. Tsipras propone di ricorrere all’energia solare per sostituire il petrolio, ma sa bene che è un’alternativa lontana dalla realtà, o ci vorranno anni. Abbandonare l’euro per i greci sarà una tragedia. Per l’Europa un problema serio, non letale, purché si eviti il contagio. La Merkel è costretta a minacciare, osserva ‘Der Spiegel’, ma a Berlino sono pronti a discutere: dobbiamo sederci intorno a un tavolo, si dice sempre alla Cancelleria. E si troverà un compromesso che consenta a tutti di salvare la faccia. Parole che vanno interpretate tuttavia con giudizio: chi si attende che Berlino attenui il suo rigore si sbaglia. Un cedimento sarebbe fatale per la Merkel e per l’euro. E si guarda con particolare attenzione alle reazioni italiane. Un minimo gesto di simpatia da parte di Renzi per Tsipras sarebbe gravissimo, si dice. Ma non lo si crede possibile. Il fiorentino Matteo, si aggiunge forse per scaramanzia, è troppo furbo per cadere nella trappola greca.