Mercoledì 24 Aprile 2024

Visite fiscali in malattia, Boeri lancia la rivoluzione

In vista nuovi orari per i controlli. Il presidente dell'Inps: "Dipendenti pubblici e privati reperibili a casa almeno 7 ore"

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri (Ansa)

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri (Ansa)

Roma, 9 febbraio 2017 - Malattia e visite fiscali, pronti a cambiare. La rivoluzione è stata lanciata oggi dal presidente dell'Inps Tito Boeri, che si è espresso sulle novità che dovranno essere sancite dal decreto Madia. Le fasce orarie di reperibilità per i controlli in caso di malattia "devono essere armonizzate tra pubblico e privato ed estese", ha detto il presidente secondo cui "non ha senso che ci siano differenze tra lavoratori pubblici e privati". Per Boeri le fasce orarie dovrebbero essere di almeno sette ore: in questo modo si potrebbero ridurre le spese e gestire al meglio i medici e svolgere i controlli in modo efficiente. 

Al momento, le fasce di reperibilità prevedono 4 ore giornaliere per i lavoratori privati e 7 ore per quelli pubblici. Nel privato le fasce giornaliere nelle quali si deve essere reperibili in casa sono due (10-12 e 17-19) mentre nel pubblico le fasce sono sempre due ma per sette ore totali (9-13 e 15-18). L'Inps è "pronto" a fare controlli sulle malattie dei dipendenti pubblici (finora controllate dalle Asl) oltre che su quelle dei lavoratori privati ma "ha bisogno di risorse aggiuntive", ha aggiunto Boeri, secondo il quale "si possono fare risparmi significativi" rispetto alla situazione attuale. "Ma - ha detto - non si può pensare di agire a risorse date". 

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IL DECRETO MADIA - Nel pacchetto Madia, atteso fra pochi giorni, si prevede un Polo Unico, in capo all'Inps, per gestire le visite fiscali sia nel settore pubblico che in quello privato. L'obiettivo è quello di rafforzare l'efficacia degli accertamenti grazie alla banca dati gestita dall'Inps, che permette di fare verifiche mirate massimizzando il 'tasso di rendimento' delle visite. Tra le novità anche una complessiva armonizzazione delle fasce orarie di reperibilità in cui è obbligatorio farsi trovare a casa in caso di malattia e la possibilità per i medici fiscali di condurre accertamenti ripetuti. In vista, dovrebbero esserci nuove regole anche per i permessi lavorativi per l'assistenza dei familiari disabili o malati (legge 104/1992), in particolare per quanto riguarda il preavviso, in vista del rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

COME FUNZIONA ADESSO - L'obbligo di reperibilità inizia il primo giorno della malattia e prosegue per tutto il periodo indicato sul certificato medico, inclusi sabato, domenica e festività. E quindi anche a Natale, Capodanno, Befana, Pasqua. Per i dipendenti statali e pubblici, i controlli vengono effettuati dai medici della mutua, ossia, dell'Asl di riferimento, su richiesta dell'Amministrazione pubblica. Gli orari di visita fiscale sono dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Questi orari sono validi per tutti i dipendenti del pubblico impiego, compresi i dipendenti di: agenzie fiscali, Inps e Inail, ministeri; statali, Comuni ed enti locali; forze dell'ordine, carabinieri, militari, polizia di Stato, vigili del fuoco e polizia Penitenziaria. E poi: docenti e personale Ata; medici e infermieri appartenenti al Servizio sanitario nazionale. Per i lavoratori del settore privato: dipendenti di Poste, bancari, telecomunicazioni, metalmeccanici, settore commercio e servizi, gli orari sono: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Tali fasce orarie, devono essere rispettate sin dal primo giorno di malattia e soprattutto anche il sabato e domenica, festivi, Natale e Capodanno, Pasqua e feste patronali. Nel caso in cui il medico Inps o Asl, recandosi al domicilio del lavoratore indicato sul certificato, non trovi nessuno durante gli orari delle visite fiscali (anche nel caso in cui il campanello fosse rotto o il citofono non funzionasse), l'assenza dal lavoro è da considerarsi ingiustificata. 

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