Giovedì 2 Maggio 2024

Ebola, Oms: "Ok a uso sangue sopravvissuti. Individuati due vaccini 'promettenti'"

Il segretario generale dell'Onu lo ha detto al termine dell'incontro con i leader dell'organizzazione internazionale, tra cui il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. La stessa Oms ha dato l'ok all'impiego di prodotti a base di sangue e del siero di pazienti sopravvissuti per trattare Ebola. Studio Usa: al 18% può arrivare negli States. Studio Ue, difficile virus arrivi via mare, più a rischio aeroporti

Ebola, un malato di ebola trasferito dai medici (Ap/Lapresse)

Ebola, un malato di ebola trasferito dai medici (Ap/Lapresse)

New York, 5 settembre 2014  - "Il numero di casi di Ebola è in aumento in modo esponenziale, e la malattia si sta diffondendo molto più velocemente rispetto alla risposta": queste le parole del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, al termine dell'incontro con i leader dell'organizzazione internazionale, tra cui il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Margaret Chan, e il coordinatore delle Nazioni Unite David Nabarro. "Le prossime settimane saranno cruciali", ha aggiunto Ban precisando: "ci stiamo mobilitando in ogni modo possibile".

Il segretario generale ha poi sottolineato che "il popolo della Guinea, della Liberia e della Sierra Leone, in particolare, contano su di noi per ricevere assistenza: più medici, più infermieri, più posti letto, e più attrezzature". Il virus Ebola "può essere evitato e controllato - ha aggiunto - E' stato controllato altrove in passato, e possiamo farlo anche oggi". Ban ha poi lanciato un appello alla comunità internazionale a rispondere all'appello da 600 milioni di dollari dell'Oms, e alle compagnie a non interrompere i collegamenti aerei e marittimi con i Paesi colpiti. "Fermare voli e navi non fermerebbe la diffusione del virus, e invece impedirebbe alle equipe di medici di aiutare le persone bisognose", ha affermato.

"L'obiettivo è quello di fermare la diffusione di Ebola nei Paesi colpiti entro sei-nove mesi, e prevenire la diffusione internazionale del virus. Tale risultato può essere raggiunto solo se vi è una mobilitazione urgente e necessaria sia nei Paesi colpiti che in tutta la comunità internazionale", ha aggiunto Ban. 

140 MILIONI DALLA UE - La Commissione Ue ha annunciato uno stanziamento di 140 milioni di euro per i Paesi dell'Africa occidentale colpiti dall'ebola: Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria. Di questo nuovo pacchetto, 38 milioni di euro serviranno a sostenere i servizi sanitari dei paesi interessati (potenziando per esempio i centri di cura e il personale sanitario), e a migliorare la sicurezza alimentare, l'approvvigionamento idrico e le strutture igienico-sanitarie, essenziali per salvaguardare la salute pubblica. Altri 5 milioni andranno ai laboratori mobili e 97,5 per sostenere il bilancio in Liberia e Sierra Leone, e mirate a sviluppare la capacità dei governi di erogare servizi pubblici - soprattutto sanitari - e a garantire la stabilità macroeconomica. 

OMS: OK A USO SANGUE SOPRAVVISSUTI PER SIERO  - "Abbiamo raggiunto un consenso" sull'impiego di prodotti a base di sangue e del siero di pazienti sopravvissuti per trattare Ebola. Lo ha affermato stasera la direttrice generale aggiunta dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Marie Paule Kieny al termine di una riunione di oltre 200 esperti a Ginevra. 

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) su Ebola ha inoltre identificato "due promettenti" candidati vaccini. Se risulteranno sicuri potrebbero essere disponibili in novembre ed essere usati in modo prioritario presso il personale sanitario e medico. L'epidemia di ebola in Africa occidentale ha superato quota 2mila morti, giungendo a 2.097 vittime su 3.944 casi: è il bilancio aggiornato diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). 

TRASFERITO IN USA TERZO AMERICANO MALATO - È stato trasferito in Nebraska dalla Liberia, ed è stato ricoverato in quarantena, il terzo americano contagiato dal virus Ebola in Africa occidentale. "È arrivato. Si trova attualmente in isolamento dove i nostri medici lo tengono sotto controllo", ha dichiarato Jenny Nowatzke, portavoce dell'ospedale University of Nebraska Medical Center di Omaha. Il 51enne Rick Sacra, medico dell'organizzazione missionaria americana Sim Usa, è risultato positivo al test mentre lavorava all'ospedale ELWA di Monrovia, dove non si occupava di malati di Ebola ma del reparto di ostetricia. Le autorità della Liberia hanno aperto una inchiesta per capire come sia stato contagiato. Il direttore di Sim Usa, Bruce Johnson, aveva dato notizia ieri dell'imminente rimpatrio di Sacra. Prima di lui altri due americani erano stati contagiati in Liberia, il medico Kent Brantly e l'infermiera Nancy Writebol. Entrambi, riportati negli Stati Uniti e curati con il farmaco sperimentale ZMapp, sono guariti. 

RICERCATORI: UN CASO DI EBOLA NEGLI USA AL 18% - Le probabilità di vedere almeno un caso di Ebola negli Stati Uniti entro la fine di settembre sono del 18%: lo sostengono alcuni ricercatori in un rapporto pubblicato sulla rivista PLOS Currents. La previsione si basa sul flusso di persone in arrivo dall' Africa occidentale e sulla difficoltà di impedire ai passeggeri infetti di imbarcarsi sui voli diretti negli Usa. "Quello che sta accadendo in Africa occidentale sta per arrivare anche qui. Non si può sfuggire a questo punto", ha detto ai media americani il fisico Alessandro Vespignani, uno degli autori dello studio, che analizza la diffusione di malattie infettive presso la Northeastern University. Tuttavia, Vespignani ha precisato che se tale evento si verificherà, riguarderà un numero molto basso di casi, probabilmente da uno a tre. Altri Paesi sviluppati sono a rischio, come il Regno Unito, dove la percentuale di probabilità va dal 25% al 28%. Mentre minori sono i pericoli per Belgio, Francia e Germania.

EUROPA, REMOTA POSSIBILITA' VIRUS ARRIVI VIA MARE - La possibilità che il virus Ebola entri in Europa attraverso gli sbarchi nel Mediterraneo è 'remota', mentre il punto di ingresso più probabile, anche se il rischio rimane molto basso, sono gli aeroporti. Lo afferma l'European center for Disease Control (Ecdc) in un rapporto di 'rapid risk assessment'. ''Le persone infette possono arrivare in Ue attraverso voli diretti o indiretti - scrive l'agenzia -. Una remota possibilità è una catena di trasmissione lungo le rotte usate dai migranti clandestini che raggiungono la sponda sud del Mediterraneo e tentano di arrivare in Europa via mare''. Venti paesi europei, ricorda l'agenzia, hanno raccomandato ai propri cittadini di evitare i viaggi nei paesi dove è presente l'epidemia. La tensione in Europa, spiega il documento, rimarrà alta nei prossimi mesi: ''Il rischio che Ebola arrivi in Ue - ha ricordato il direttore dell'Ecdc Marc Sprenger - può essere eliminato solo fermando i contagi in Africa''.

UN CASO IN ISRAELE - Un sospetto caso di Ebola in Israele: è ciò che temono - secondo i media - le autorità sanitarie che oggi pomeriggio hanno ricoverato in un ospedale di Gerusalemme una donna nigeriana. La paziente - che ha lavorato nel sistema sanitario nigeriano - è stata posta in isolamento. Se la patologia fosse confermata, sarebbe il primo caso in Israele dalla diffusione della malattia nell'Africa occidentale che ha ucciso oltre 1500 persone. 

CHIUSA CASERMA IN MONROVIA - Una caserma della polizia nel centro di Monrovia, in Liberia, è stata chiusa in seguito alla morte per ebola della moglie di uno degli ufficiali che vi lavora. Lo rende noto il ministro dell'Informazione liberiano Lewis Brown, precisando che il personale della caserma ha deciso di mettersi in "auto-quarantena". Nella struttura, riferisce il vice direttore della polizia liberiana Abraham Kromah, vivono 35 poliziotti con le loro famiglie. 

L'EPIDEMIA HA 'SBRICIOLATO' LA SANITA' DELLA SIERRA LEONE - L'assistenza sanitaria nella capitale della Sierra Leone si sta sbriciolando a causa dell'epidemia di ebola. A lanciare l'allarme è stato oggi un medico, Kwame O'Neil che lavora nel Paese dell'Africa occidentale colpito dal virus. In occasione del lancio di un programma di educazione nella città di Freetown, O'Neil ha avvertito che i pazienti affetti da ogni tipo di patologia stanno morendo per la mancanza di cure. In alcuni casi i pazienti hanno troppa paura di contrarre l'ebola per cercare assistenza professionale, mentre alcuni medici si sono addirittura rifiutati di curare alcuni malati. 

Secondo i dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità la Sierra Leone ha registrato 1.107 casi confermati della malattia, con 430 morti. Il ministero della salute della Sierra Leone ha riferito che 62 casi sono stati registrati nel distretto di Freetown.