Roma, 5 agosto 2015 - L'Aula del Senato ha approvato, in seconda lettura, il decreto in materia di fallimentare e giustizia civile. Il provvedimento, già licenziato dalla Camera il 24 luglio, è passato con 159 voti favorevoli, 104 contrari, nessun astenuto. Tra i contenuti del decreto anche alcune norme originariamente contenute nel Dl Ilva-Fincantieri.
Tra le varie linee guida del dl, che interviene anche sulla Legge fallimentare del 1942 e sul funzionamento dell'amministrazione giudiziaria, ci sono le facilitazioni per l'accesso al credito da parte dell'impresa che abbia chiesto il concordato preventivo, richieste di finanziamento con beneficio della prededuzione e livello minimo, fissato al 20%, dei debiti chirografari, per far sì che la proposta di concordato possa essere accolta. Viene inoltre stabilito che le banche che vantino crediti di modesta entità non possano opporsi ad accordi di ristrutturazione che vedano l'adesione delle banche creditrici maggiormente esposte. Il provvedimento modifica anche la disciplina fiscale delle svalutazioni e delle perdite su crediti di banche, enti finanziari e imprese assicurative (consentendo in particolare la deducibilità in un unico esercizio, rispetto ai precedenti cinque anni).