Sabato 4 Maggio 2024

Allarme Ue sull'Italia: "Deficit peggiora, la crescita non decolla"

Prospettive avvolte da "grande incertezza"

I bilanci

I bilanci

Bruxelles, 04 febbraio 2016 - Molte ombre e qualche luci nel rapporto della Commissione europea sulle nuove stime macroeconomiche della zona euro. Le prospettive restano avvolte da "grande incertezza" e i rischi complessivi "stanno aumentando". Per l'Italia riviste al ribasso le previsioni sulla crescita nel biennio in corso, mentre migliorano quelle sulla disoccupazione. Ora sul 2016 l'Ue pronostica una espansione dell'1,4 per cento del Pil cui seguirà un più 1,3 per cento nel 2017. La disoccupazione dovrebbe scendere all'11,4 per cento nel 2016 e all'11,3 per cento nel 2017. 

DEFICIT - Allarme deficit: l'Ue rivede al rialzo le stime sul disavanzo 2016: 2,5% invece del 2,3% previsto a novembre. Il deficit 2015 resta a 2,6%. "Nel 2016, nonostante la crescita positiva, il deficit si riduce solo marginalmente", scrive la Ue. "Questo riflette l'impatto espansionistico della legge di stabilità, compresi i 3,2 miliardi di spese aggiuntive per sicurezza e cultura che hanno aumentato il deficit previsto nel def da 2,2% a 2,4%". E "come risultato, il deficit strutturale peggiora di tre quarti di punto nel 2016". Motivo per cui anche il debito dovrebbe calare poco, sotto le attese, così come il rapporto tra lo stock e il Pil (132,4% contro il 132,2% previsto a novembre). La relazione di Bruxelles è importante perché, sulla base delle sue conclusioni, l'esecutivo di Bruxelles fonderà i giudizi sui bilanci pubblici e sulle politiche economiche dei paesi membri. L'Ue riconosce comunque all'Italia l'aumento della spesa per i migranti: quelle per affrontare l'emergenza sono state pari allo 0,2% del Pil nel 2015. Tale quota è "solo dello 0,05% più alta che nel 2014, ma oltre due volte quella registrata nel 2011-2013".

I RISCHI - Per la Ue, la ripresa economica nell'area dell'euro sta proseguendo, in larga parte grazie alla dinamica dei  consumi privati. Più di recente, tuttavia, è stata in parte frenata dal rallentamento delle esportazioni. E cosa minaccia, allora, la crescita europea? I rischi maggiori sono una crescita più bassa dei mercati emergenti, un aggiustamento disordinato dell'economia cinese, la possibilità che ulteriori aumenti dei tassi di interesse negli Stati Uniti provochino tensioni e rotture nei mercati finanziari o colpiscano economie emergenti vulnerabili, riducano la domanda per le esportazioni europee.

 

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