Lunedì 29 Aprile 2024

Torino, incidenti in piazza San Carlo: svolta nelle indagini

Pronti venti avvisi di chiusura indagini a cinque mesi dalla tragica notte in cui morì una donna e 1.500 persone rimasero ferite. Appendino: "Non ho ricevuto avvisi di garanzia"

Torino, dei tifosi in piazza San Carlo la notte del panico (Lapresse)

Torino, dei tifosi in piazza San Carlo la notte del panico (Lapresse)

Torino, 3 novembre 2017 - Svolta nelle indagini sugli incidenti di piazza San Carlo. A cinque mesi dalla tragica notte in cui - durante la proiezione su maxi schermo della finale Champions - una serie di ondate di panico provocò oltre 1.500 feriti e la morte di una donna, la procura di Torino si prepara a notificare una ventina di avvisi di chiusura indagini.  L'atto che la procura subalpina starebbe per notificare coinvolgerebbe alcune figure di vertice della città, oltre a funzionari e dirigenti degli enti coinvolti nell'organizzazione dell'evento. 

APPENDINO: NESSUN AVVISO- Dopo aver ribadito la sua "piena fiducia nella magistratura" e sottolineato che "i torinesi vogliono la verità come è giusto che sia", la sindaca Chiara Appendino ha aggiunto: "La magistratura sta facendo il suo lavoro. Come ho già fatto, se dovessi ricevere eventualmente un avviso, ne darò ovviamente informazione a tutti". E a chi le chiedeva se abbia già ricevuto un avviso di garanzia, Appendino ha risposto "assolutamente no". 

L'INCHIESTA - L'inchiesta, coordinata dal procuratore Armando Spataro e dai pubblici ministeri Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacile, procede lungo due direttrici: da una parte si cerca di capire che cosa abbia spaventato gli spettatori, dall'altra si lavora su eventuali lacune organizzative e gestionali della manifestazione. 

image Le ipotesi di lavoro sono le lesioni gravissime e l'omicidio colposo in relazione all'articolo 40 del codice penale, che punisce le condotte omissive di chi doveva evitare l'evento dannoso.  Sono circa duecento le persone ascoltate in questi mesi come testimoni da polizia e magistratura, che hanno raccolto numerosi documenti e verbali. Per ora nel registro degli indagati erano stati iscritti i nomi di presidente e direttore di Turismo Torino, ente organizzatore della serata, Maurizio Montagnese e Danilo Bessone. E per effetto delle numerose querele, come atto dovuto, quello della sindaca Chiara Appendino

La catena delle responsabilità dopo 150 giorni di indagine comincia a emergere. E nelle ultime settimane gli indagati sono aumentati fino a sfiorare la ventina ed è cambiata la gravità delle accuse loro contestate. Secondo quanto riporta La Stampa, ai reati già contestati agli indagati - lesioni e omicidio colposo - si aggiungerebbe anche l'aggravante di aver agito in concorso con più persone. Un'accusa che se provata, comporterebbe l'aumento delle pene fino a 12 anni di carcere. In questi mesi la polizia ha ricostruito la presunta filiera delle responsabilità penali a cui seguiranno quelle di natura civile, legate ai risarcimenti per la famiglia della donna rimasta uccisa e per le lesioni riportate da migliaia di spettatori. Sotto accusa chi ha gestito l'evento in piazza. 

LA TESTIMONIANZA - "Non c'era nessuno in grado di gestire l'emergenza", sottolinea Vincenzo M., 38 anni, uno degli oltre 1.500 feriti nella calca nella denuncia per lesioni colpose che ha presentato in procura. "Fui violentemente travolto - racconta - da una massa di persone che salì letteralmente su di me". Vincenzo, torinese, sottolinea la presenza "di pesanti transenne intorno a tutta la piazza" che non solo impedivano di allontanarsi, ma ostacolavano i soccorsi. In ogni caso, non c'era nessuno che indicasse "le vie di fuga". La denuncia è al vaglio dei pubblici ministeri della procura di Torino che stanno concludendo le indagini.