San Luca (Reggio Calabria), 2 giugno 2017 - Salutato con baciamano e abbracci dai parenti che lo attendevano all'uscita del palazzo dove i Carabinieri lo hanno scovato, nascosto in un bunker ricavato al di sopra del camino in cucina. E' finita così la latitanza di Giuseppe Giorgi, di 56 anni, catturato dai Carabinieri a San Luca nel palazzo dove risiede tutta la sua famiglia.
Giuseppe Giorgi, detto "u capra", inserito nell'elenco dei 5 latitanti di massima pericolosità stilato dal ministero dell'Interno, era ricercato dall'agosto 1994 e deve scontare 28 anni e 9 mesi di reclusione per reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanza stupefacenti.
L'ARRESTO - "Bravi, mi avete preso", ha detto, come s'usa, il latitante Giuseppe Giorgi ai carabinieri del Reparto operativo di Reggio Calabria e dei Cacciatori che lo hanno arrestato dopo averlo scovato in un rifugio ricavato sopra il camino della sua abitazione a San Luca. Giorgi, subito dopo essere uscito dal rifugio, ha anche cercato di tranquillizzare le due figlie, una di 26 e una di 24, che si sono lasciate andare a scene di disperazione. "Si sapeva - ha detto rassegnato l'uomo alle figlie - che prima o poi doveva finire".
GLI APPLAUSI - Alla scena dei baciamano al boss arrestato ha fatto da contraltare un'altra scena, nel cortile della caserma sede del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria: all'arrivo delle auto con il latitante catturato e con i militari che hanno partecipato all'operazione, gli stessi carabinieri hanno iniziato a saltare e ad abbracciarsi tra loro in segno di giubilo per il risultato raggiunto.
MINNITI - Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, si è congratulato con il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, per l'importante operazione, eseguita oggi dai Carabinieri di Reggio Calabria e dallo Squadrone Cacciatori di Calabria, che ha portato all'arresto di Giuseppe Giorgi. "L'arresto di Giorgi, già condannato per associazione mafiosa finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi - ha sottolineato il ministro Minniti - è un grandissimo successo investigativo che conferma il quotidiano impegno sul fronte della criminalità organizzata delle Forze di Polizia e della Magistratura".