Martedì 21 Maggio 2024
DONATELLA MILIANI E MAURIZIO BAGLIONI
Cronaca

"Hotel gratis a chi fa figli ad Assisi". Spot per il turismo, gelo dei frati

La Curia boccia il Comune: "Iniziativa non all'altezza della città"

La basilica di San Francesco ad Assisi (Crocchioni)

La basilica di San Francesco ad Assisi (Crocchioni)

Assisi, 20 novembre 2016 -  L’obiettivo voleva essere quello di far ritornare i turisti ad Assisi dopo il ‘fuggi fuggi’ generale creatosi con le disdette piovute per colpa del terremoto di Norcia. La formula però è apparsa quanto mai «inopportuna» per una città la cui immagine nel mondo è da sempre legata alla spiritualità. Quel ‘visitate e moltiplicatevi...’ indotto con la «Fertility Room», tra provocazione e marketing, dal Tavolo Assist Turismo di Assisi, insomma non è piaciuto affatto. L’idea prevede un rimborso della camera alle coppie che, dopo aver soggiornato negli alberghi della città serafica, dimostrino di aver concepito proprio in quella circostanza un figlio.

Proposta sembrata se non proprio «indecente» almeno fuori luogo per Assisi. Palpabile l’imbarazzo tra religiosi e istituzioni che si è subito concretizzato in un intervento del vescovo Domenico Sorrentino prima, e in una altrettanto ferma presa di posizione della Regione Umbria poi. «Nell’orizzonte valoriale e programmatico di una politica per la vita– è il commento del presule – l’idea di ‘premiare’ con un risparmio alberghiero chi venisse a tentare di concepire un figlio ad Assisi al fine di attirare presenze turistiche mi pare quanto meno riduttiva. Con il rispetto per le buone intenzioni di tutti, non mi pare francamente un’iniziativa all’altezza dell’immagine morale e mondiale della città. Il sostegno, offerto in modo generoso e concreto, dal pubblico e dal privato, al desiderio di dar vita, va posto a ben altro livello». Pollice verso, come detto, anche dalla Regione. «Iniziative come quella promossa da alcuni operatori di Assisi – si legge in una nota ufficiale – non risultano coerenti né tanto meno opportune, perché non armonizzate con una strategia che promuova e valorizzi il nostro straordinario patrimonio paesaggistico, culturale e spirituale».

A finire nel mirino dei detrattori l’assessore al turismo Eugenio Guarducci (che è anche il patron di Eurochocolate) e il sindaco della città Stefania Proietti. L’opposizione ovviamente ha colto la palla al balzo per chiedere spiegazioni al primo cittadino, adombrando perfino l’ipotesi di ‘gradite dimissioni’ dell’amministratore reo di «non conoscere evidentemente lo spirito di Assisi». L’ex sindaco della città Serafica, Claudio Ricci, oggi consigliere regionale, ha presentato un’interrogazione evidenziando come l’iniziativa sia «poco assonante con Assisi e più attinente a città come Parigi o Rimini». Riguardo al coinvolgimento del Comune, l’assessore sotto accusa puntualizza: «Tavolo Assist Turismo e Tavolo Assist Cultura sono due organismi di ascolto. Non si tratta di tavoli istituzionali. Agiscono in autonomia. Sono stati creati da me, ma poi non è che li bada l’assessore Guarducci...». Attonito il Sacro Convento, da dove arriva un gelido ma eloquente: «No comment».