Lunedì 29 Aprile 2024

Da Epicuro a 'Hygge', la ricetta della felicità

Lunedì sarà la quarta giornata mondiale della felicità, lo ha deciso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite

Grafico di Qn

Grafico di Qn

Roma, 18 marzo 2017 - PREPARATEVI al giorno in cui dovete solo sorridere, spazzare via dalle vostre teste le nuvolette di Fantozzi, abbracciare chi volete bene, guardare il mondo con occhiali rosa. Dovete essere felici il 20 marzo, ve lo chiede l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con una risoluzione votata nel 2012. Lunedì sarà la quarta giornata mondiale della felicità, quelle precedenti hanno avuto come testimonial un nipote di Nelson Mandela, Chelsea Clinton e Pharrell Williams, che con la sua canzone “Happy” è diventato un fenomeno virale mondiale. Quest’anno i testimonial sono i Puffi: i piccoletti blu che si sono messi in testa di raggiungere grandi obiettivi per un mondo migliore e più felice.   «IL MONDO ha bisogno – è stato il messaggio di Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu che ha istituito la giornata mondiale della felicità – di un nuovo paradigma economico che riconosca la parità tra i tre pilastri dello sviluppo sostenibile. Le tre forme di benessere: sociale, economico e ambientale sono indivisibili. Insieme determinano la felicità globale lorda. Per tali motivi, occorre sancire il primato della Felicità Nazionale Lorda sul Prodotto Interno Lordo». Un bel segnale per gli economisti. Ma, prima Bob Kennedy e poi il piccolo regno del Bhutan già negli anni ’70 hanno decretato la morte del Pil e l’avvento dell’indice della felicità.  Stavolta bisogna andare oltre le parole, le cerimonie, le ricorrenze da cioccolatino. E cercare l’essenza di uno stato d’animo, sancito come diritto costituzionale nella Carta fondamentale degli Stati Uniti. Tornare al III secolo avanti Cristo, alla Lettera sulla felicità di Epicuro per arrivare ai segreti del Paese che da anni domina le classifiche mondiali della felicità, la Danimarca.

DA EPICURO al “Manifesto Hygge”, la parola danese che racchiude la chiave della felicità, i punti in comune sono tantissimi. Meik Wiking è il direttore dell’Happiness Research Institute di Copenaghen e studia da anni il segreto della vita danese. Ha scritto anche un libro per svelarlo al mondo, “Hygge, la via danese alla felicità”, edito da Mondadori; come Epicuro indica le ricette per raggiungere il benessere, l’armonia, la calma, il nirvana a casa propria. La parolina magica ricorda le traduzioni nordiche di «benessere», «conforto», ma anche la parolina inglese «hug», abbraccio. Gli otto consigli di Wiking per una vita hygge sono anche facili da mettere in pratica: vanno da accendere più candele in casa a trovarsi un angolo dove stare comodi, per leggersi un libro o bersi un caffé, da scegliersi gli amici più cari a fabbricarsi continuamente ricordi, selfie dell’anima, da condividere nella vita reale non nei social. Dolci e vestiti casual sono altre ricette hygge, così come per Epicuro la massima felicità era nell’autosufficienza, nel sapersi accontentare di poco, per sentirsi liberi dal bisogno e dal dolore. Dalla Grecia classica ai giorni freddi di Copenaghen, la felicità è sempre condivisione; dividere i momenti belli con amici selezionati, non con una folla da social network. Preparatevi a essere «hygge» lunedì. Accendete candele e fabbricatevi ricordi, per un equinozio di primavera che si chiuda all’insegna della felicità.