Lunedì 20 Maggio 2024

Carceri, due evasioni in 24 ore. Frosinone, boss in fuga

I due casi nel penitenziario di alta sicurezza di Frosinone e ad Alessandria. La denuncia dei sindacati: "Carenza di personale e sovraffollamento, è allarme-sicurezza"

Carcere (foto repertorio)

Carcere (foto repertorio)

Roma, 18 marzo 2017 - Due casi di evasione da due carceri in 24 ore. Un detenuto campano, boss della camorra, è evaso questa notte dal carcere di Frosinone, in Lazio, calandosi con un lenzuolo dalla finestra. Non è invece riuscito nel suo intento il complice albanese, bloccato dalla polizia penitenziaria. Entrambi detenuti in alta sicurezza, hanno spostato la televisione da una stanza del nuovo reparto e hanno tagliato le grate.  

I due detenuti di alta sicurezza sarebbero evasi dal vecchio reparto, e non dal nuovo come riferito in precedenza dalla Cisl Fns. "Sono passati nel passaggio dietro la televisione - si legge nell'ultima nota a firma del segretario generale Cisl Fns, Massimo Costantino - Sono saliti sopra l'istituto e sono scesi con l'ausilio di alcune lenzuola. L'albanese è stato preso nell'intercinta e probabilmente ha un danno alla colonna vertebrale. Successivamente nell'ambulanza gli sono stati trovati addosso due telefoni cellulari". Sono in corso le ricerche per trovare l'evaso. 

È caccia all'uomo anche nella provincia di Alessandria, dove proseguono le ricerche di M.B., il detenuto albanese di 35 anni evaso dal carcere di San Michele. L'uomo, addetto alla pulizia delle aree esterne dell'istituto, ha approfittato di un guasto tecnico alle telecamere della videosorveglianza per allontanarsi e far perdere le tracce. In carcere da dieci anni, stava scontando una condanna definitiva fino al maggio 2024 per numerosi reati. Le forze hanno allestito posti di blocco in tutta la provincia e diffuso la sua foto segnaletica. Protestano i sindacati di polizia penitenziaria, che parlano di una "evasione annunciata" e di "sistema penitenziario in grave disfacimento".

"Il carcere di Frosinone sconta quotidianamente la carenza di personale e il sovraffollamento dei detenuti, circa 200 unità oltre il limite", denuncia Costantino. Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, è netto: "Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le evasioni ne sono la più evidente dimostrazione. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, e questo è gravissimo. I vertici dell'Amministrazione Penitenziaria hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali. "Ora bisogna catturare l'evaso, un boss della camorra appartenente al clan Belforte, ma contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri. Ogni 9 giorni un detenuto - continua il segretario del Sappe - si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria".