Martedì 30 Aprile 2024

Roma, turista incide il nome sul Colosseo. Denunciata francese

La donna, di 45 anni, ha inciso con una monetina una colonna dell'Anfiteatro Flavio

Turista incide nome sul Colosseo (Ansa)

Turista incide nome sul Colosseo (Ansa)

Roma, 12 febbraio 2017 - Proprio in questi giorni si fa un gran parlare di contromisure per tutelare dai vandali il decoro urbano, ma evidentemente i turisti che sciamano per la Capitale hanno altro cui pensare. Sabato pomeriggio i Carabinieri della Compagnia di piazza Dante, che svolgono servizio di pattuglia anche nella zona del Colosseo, hanno denunciato a piede libero una cittadina francese di 45 anni, a Roma con alcuni familiari, per danneggiamento aggravato su edifici di interesse storico e artistico. La donna, che si trovava all’interno dell’Anfiteatro Flavio, ha inciso, con una moneta storica, il suo nome su un pilastro forense della struttura archeologica, posto alla base di un’arcata vicino all’ingresso dal lato della Metro B. 

«Sabrina 2017», questa la scritta che la turista d’Oltralpe, entrata come visitatrice insieme alla figlia più piccola e a due nipoti maggiorenni, voleva lasciare a testimonianza del suo passaggio nel luogo simbolo della Città Eterna. Subito dopo lo «sfregio d’autore» è stata fermata dai militari e condotta in caserma, mentre la moneta usata per l’incisione veniva sequestrata. Meno di un mese fa, nella notte fra il 16 e il 17 gennaio, l’ultimo, doppio episodio di vandalismo ai danni del Colosseo, con «scavalco» della cancellata da parte di due brasiliani di trent’anni, ubriachi, e scritte di vernice nera su uno dei pilastri esterni. Una delle scritte era anche tra il nichilista e il minaccioso: «Morte». Inseguiti dai poliziotti di una «Volante» che erano intervenuti dopo una telefonata, i due brasiliani avevano fatto un volo di quattro metri cadendo e procurandosi fratture varie. Dal giorno successivo, restauratori al lavoro e richiesta di un incontro urgente in Prefettura da parte della Soprintendenza ai beni artistici e culturali, per rispolverare l’idea di una «zona rossa» intorno al monumento e annunciare il progetto di un nuovo sistema di sorveglianza ipertecnologico anti-vandali. Una rete di sensori tarato per non scattare al semplice passaggio di animali, come gatti e gabbiani, che ogni giorno si aggirano nel «tempio» dei gladiatori. Un’area separata non da blocchi ‘fisici’ o recinzioni, ma da ‘dissuasori’ disposti lungo il perimetro originario, più ampio, dell’area archeologica, all’interno del quale installare gli apparati di videocontrollo. Senza contare il fatto che in tutto il complesso del Foro romano sono in vigore dall’anno scorso le misure antiterrorismo rafforzate dopo gli attentati di Nizza e Berlino.