Sabato 4 Maggio 2024

CORTINA APRE LA STRADA A ROMA

CHISSÀ, potrebbe anche essere un bel segnale per Roma 2024! Ieri Cortina ha ottenuto l'assegnazione dei mondiali di sci alpino per il 2021: ripetutamente sconfitta in precedenti occasioni, ieri la Perla delle Dolomiti' (che ospitò la manifestazione nel remoto 1932) è stata accettata dalla federazione internazionale quale unica candidata per la rassegna iridata. Che, appunto nel 2021, anticiperà di dodici mesi i Giochi Bianchi del 2022 e di trentasei mesi l'Olimpiade estiva per la quale l'Urbe sta giocando una difficilissima partita. «Siamo pronti ad organizzare l'evento, vogliamo onorare la tradizione», ha detto l'emiliano Flavio Roda, grande capo della Fisi. LA STORIA. In un rimando di suggestioni, Cortina, al di là dell'enorme fascino turistico e mediatico, ben rappresenta l'Italia sul palcoscenico delle grandi competizioni planetarie. Lì, infatti, si tenne l'Olimpiade invernale del 1956: rimasta nella memoria degli appassionati per il Triplete' di Toni Sailer, primo sciatore capace di vincere in contemporanea discesa, slalom e gigante (allora non esisteva il superg). Ma, a parte l'impresa agonistica dell'austriaco, Cortina 1956 fu un momento speciale per un Paese, il nostro, che stava scappando dai ricordi tristi della guerra. E fu un trionfo, propedeutico allo spettacolare successo di Roma 1960: insomma, c'è un filo che sembra legare il gioiello delle Tofane ai fasti della Città Eterna, non bastassero le radiciampezzane di Luca Cordero di Montezemolo e dello stesso presidente del Coni Malagò (Cortina ha un bellissimo progetto, era ora che ottenesse il riconoscimento che merita'),entrambi euforici dopo l'annuncio della Fis. I MONDIALI. Dopo di che, per stare allo sci alpino, in Italia sono state allestite diverse edizioni della manifestazione. L'ultima a Bormio, nel 2005, non fu particolarmente fortunata per azzurri e azzurre, non arrivò nemmeno una medaglia d'oro. Invece erano andate benissimo le gare iridate del Sestriere nel 1997, con i successi spettacolari di Deborah Compagnoni e di Isolde Kostner sotto gli occhi di Gianni Agnelli, allora proprietario' delle montagne che ospitarono le gare. Anche Tomba, ormai a fine carriera, salì sul podio, classificandosi terzo nello slalom. Nel presente, il nostro sci non è ricco di fuoriclasse: ma ci sono sei anni di tempo per costruire' nuovi campioni sulla neve. Basteranno?