Giovedì 2 Maggio 2024

CONTE CASO NAZIONALE: RESTO CT

Gabriele Moroni Cremona Antonio Conte ha contravvenuto agli «obblighi morali» a cui sarebbe stato tenuto come allenatore. Lo sostiene il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto di Martino, che chiede il processo per il ct della Nazionale e per altri 103 personaggi coinvolti nella colossaleinchiesta sul calcioscommesse. I fatti si riferiscono al periodo in cui il tecnico leccese era alla guida del Siena. Ad accusarlo il suo ex giocatore Carobbio, che aveva dichiarato come «anche a seguito del benestare di Conte veniva presa la decisione definitiva di lasciare la vittoria all'AlbinoLeffe». Il capo della procura cremonese vuole il rinvio a giudizio di Conte per la partita AlbinoLeffe-Siena (29 maggio 2011, vittoria della squadra bergamasca 1-0). Secondo di Martino, Conte non obbedì all'obbligo, stabilito negli accordi fra Federcalcio e allenatori, di «sorvegliare la condotta morale e sportiva dei calciatori» e di «mantenere una condotta conforme ai principi della lealtà, della correttezza e della probità». Per di Martino, Conte e il suo vice Alessio (indagato a sua volta per frode sportiva) contribuirono alla combine «quantomeno non impedendo l'evento illecito». E' stata invece archiviata la posizione di Conte per Novara-Siena (2-2 del 30 aprile 2011) e per il reato associativo. Antonio Conte è in vacanza alle Isole Tremiti. Secondo fonti vicine, è «amareggiato», ma determinato a proseguire nel suo impegno di ct. Sono dunque 104 le richieste di rinvio a giudizio. A una cinquantina di indagati è contestata l'associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Fra questi, calciatori ed ex: il capitano e centrocampista della Lazio Mauri, Signori, l'ex capitano dell'Atalanta Doni, Pellisier, Bellavista, Sartor, Bressan, Zamperini, Tisci. Fra loro anche il ds del Perugia Goretti, Bruni e Giannone, ex commercialisti di Signori, e l'ex portiere della Cremonese Paoloni, colui che, secondo gli inquirenti, nell'intervallo di Cremone-Paganese (14 novembre 2010) avrebbe messo un sonnifero nel thè dei compagni di squadra per favorire la combine. L'associazione viene contestata anche a Stefano Bettarini: l'ipotesi di reato deve essere riformulata dopo la pesante chiamata di correo operata da Ilievski, capo degli «zingari», che ha dichiarato di avere versato all'ex calciatore 60mila euro in relazione a una partita del Siena, aggiungendo che Bettarini agiva per conto del presidente della società toscana, Mezzaroma. Per Mezzaroma il procuratore chiede il rinvio a giudizio per frode sportiva. Stesso reato per Colantuono, ex allenatore dell'Atalanta, per Crotone-Atalanta del 22 aprile 2011 (2-2): un'accusa scaturita da una chat intercettata fra Doni e Nicola Santoni, dove la sigla «mr» poteva essere letta come «mister». Rimangono in stand by 9 posizioni, fra cui quella di Leonardo Bonucci. Gli atti che riguardano il difensore della Juventus e della Nazionale sono stati trasmessi alla procura di Bari. Per 15 posizioni è già avvenuta l'archiviazione (come per Mimmo Criscito e Rino Gattuso), altre 23 sono all'esame del procuratore. Sono 60 le partite di A e B contestate, ma quelle in odore di combine erano oltre 200.