Lunedì 29 Aprile 2024

La realtà negata

La società multiculturale non può essere un’imposizione degli intellettuali, ma un nuovo tipo di società che abbia il consenso degli italiani. È urgente comprendere ciò che a milioni di italiani non piace dell’immigrazione per individuare i problemi e affrontarli. A molti italiani non piace l’idea che gli immigrati possano radicalizzarsi. Gli attentati dell’Isis in Europa sono stati realizzati da immigrati o da figli di immigrati. Mohamed Bouhlel, l’autore della strage di Nizza del 14 luglio 2016, era un immigrato di prima generazione, come Anis Amri, che realizzò la strage contro il mercato natalizio di Berlino del 19 dicembre 2016. Erano tunisini. A molti italiani non piace nemmeno che gli immigrati, secondo le statistiche del ministero di Giustizia, abbiano determinato un’impennata di cinque tipi di reati: stupri, rapine, furti, spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione. Per poter costruire un futuro di pace e tolleranza tra culture diverse, occorre l’aiuto di intellettuali e politici. Gli intellettuali devono esporre i problemi senza paura di incorrere nel linciaggio ideologico di coloro che non tollerano che si parli dei problemi dell’immigrazione. I politici devono accrescere la spesa per l’integrazione dei migranti già in Italia e arrestare l’immigrazione di massa per coniugare la solidarietà con l’interesse nazionale. Più semplicemente devono ridurre la spesa per accogliere e aumentare quella per integrare. Affinché la delusione degli idealisti non sia troppo grande, è utile ricordare che nessuna società complessa è mai stata in grado di integrare tutti i membri. Per quanti sforzi possa fare, l’Italia è destinata ad avere i propri ghetti. Esistono e cresceranno. Nelle società complesse, i problemi profondi non si eliminano. Si riducono. La mafia in Italia, i ghetti neri negli Stati Uniti e le banlieue in Francia lo confermano.

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