Lunedì 6 Maggio 2024

I senza patria

Roma, 10 gennaio 2016 - Non buttiamogli la croce addosso: anche loro sono vittime degli stereotipi sul nostro Paese. In Italia la bandiera non è così importante, hanno detto Tobias e Ian. Oddio, un po’ è vero: il tricolore lo sventoliamo soprattutto quando vince la nazionale. E dobbiamo dire grazie a Ciampi che lo rilanciò, perché per qualche decennio la bandiera, appunto, era stata snobbata e anche sputata in nome di un malinteso antifascismo coltivato dalla sinistra che preferiva stringersi al petto il drappo rosso-soviet. Ora non è più così. Ma certe cose restano sotto traccia. I genitori dei due giovani che hanno oltraggiato il simbolo della Thailandia si disperano. Comprensibile. Ma forse dovevano spiegare ai loro ragazzi che la bandiera è molto importante. Sempre e ovunque. Il problema, è che bisogna averla nel cuore una bandiera. E siamo onesti, in tutto lo Stivale, ma in particolare nelle valli che tante medaglie ci hanno dato nello slittino; che tanti danari (ben spesi, a differenza di altri) ricevono da Roma; che sui cartelli talvolta ‘semplificano’ usando solo il tedesco; beh soprattutto in quelle valli, l’amore per la patria (nostra) non da tutti è abbastanza coltivato. Così capita che l’Italia sia lontana, e che una bandiera sia considerata uno straccio. Capita di strapparla e di finire in galera. Sperando che lo Stato italiano ti riporti a casa.