Venerdì 3 Maggio 2024

Esposito, perizia dei carabinieri sulla morte: "De Santis sparò dopo essere stato ferito"

Gli atti, oltre seicento pagine, ricostruiscono le drammatiche fasi culminate nella sparatoria e nel ferimento di tre tifosi azzurri da parte dell'ex ultrà romanista, accusato dalla Procura di omicidio volontario. Lo zio di Ciro: "De Santis aggredito, ma dopo gli spari"

Striscione per Ciro Esposito allo stadio  San Paolo (Ansa)

Striscione per Ciro Esposito allo stadio San Paolo (Ansa)

Roma, 10 settembre 2014 - "Si ritiene che De Santis, sopraffatto dagli aggressori, ferito e sanguinante, con le mani sporche del suo stesso sangue abbia impugnato l'arma ed abbia esploso i quattro colpi ferendo i tifosi napoletani". Lo scrivono i tecnici del Racis, il reparto di investigazione scientifica dei carabinieri, nominati dal gip nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Ciro Esposito, tifoso del Napoli ferito prima della finale di Coppa Italia il 3 maggio scorso e morto dopo 50 giorni.

LA PERIZIA - Gli atti, oltre seicento pagine, ricostruiscono le drammatiche fasi culminate nella sparatoria e nel ferimento di tre tifosi azzurri da parte dell'ex ultrà romanista che è accusato dalla Procura di omicidio volontario. De Santis viene raggiunto da un gruppo di supporter partenopei dopo aver tentato di chiudere il cancello del vialetto che porta al circolo culturale Ciak, dove si trova la sua abitazione. "De Santis cade a terra - è scritto nella perizia - viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione".

Dai risultati della perizia balistica depositata al gip nell'ambito dell'incidente probatorio, ieri era emerso che "i cinque bossoli recuperati e i proiettili estratti dai corpi dei feriti (tutti tifosi del Napoli) sono compatibili con l'arma" utilizzata da De Santis.

LA REAZIONE DELLA FAMIGLIA ESPOSITO - "De Santis aggredito? Certo, lo abbiamo sempre detto anche noi, solo che è stato aggredito dopo aver sparato e dopo aver perso l'arma. Anche perché mi sembra illogico che ci sia chi abbia aggredito a mani nude uno che aveva in mano una pistola". E' lo zio di Ciro Esposito, Vincenzo, a spiegare la reazione della famiglia del ragazzo morto, dopo aver appreso i risultati della perizia dei tecnici del Racis. "Non appena emergono dei dettagli sulla colpevolezza di De Santis - prosegue Enzo Esposito - arriva subito una svolta che potrebbe favorirlo. Io credo che questi siano messaggi che qualcuno manda a De Santis, per fargli capire che non rischia tanti anni di carcere e si convinca a non parlare e a non denunciare chi c'era con lui quel giorno e chi aveva organizzato quel raid contro i napoletani". "Dall'altra parte ci sono troppe ombre, ricordiamoci che questo signore aveva già accoltellato un questore a Brescia anni fa e non ha subito conseguenze, evidentemente c'è qualcuno che lo copre".

LA DIFESA DI DE SANTIS - Ma i difensori dell'ultrà romanista, Tommaso Politi e Michele D'Urso, attaccano: "Le conclusioni della perizia del Racis vanno in direzione opposta a quanto inizialmente riportato dai media. La dinamica dei fatti che è stata ricostruita, infatti, risulta essere palesemente incompatibile con la tesi dell'agguato, soprattutto laddove si evidenzia che il De Santis ha subito una brutale aggressione già prima del momento degli spari, riportando, tra l'altro, diverse coltellate all'addome". In base a quanto affermano i due penalisti, dalla perizia emerge anche che "i guanti di cui si è tanto parlato e scritto, non sarebbero stati indossati da De Santis al momento dei fatti. Quei guanti sarebbero stati solo investiti da particelle di polvere da sparo come altri reperti presenti sul luogo dei fatti e appartenenti ad altri indagati".