Lunedì 29 Aprile 2024

Antonio Martino, da Fi alla corsa per il Colle

Antonio Martino (ImagoE)

Antonio Martino (ImagoE)

Roma, 21 gennaio 2015 - Antonio Martino, candidato al Quirinale da Silvio Berlusconi per i moderati, è nato con la politica in famiglia. Figlio di uno dei grandi europeisti italiani, Gaetano Martino, è nato nel 1942 a Messina dove si è laureato in Giurisprudenza per poi specializzarsi Oltreoceano, a Chicago nel biennio 1966-1968. Docente di Storia e politica monetaria nella facoltà di Scienze politiche della Sapienza di Roma ha poi insegnato economia alla Luiss dove è stato anche preside.

Sulle orme del padre ha iniziato la carriera politica nel Partito Liberale Italiano; alla fine del 1993 è stato tra i fondatori di Forza Italia (la sua è la tessera numero 2, dopo quella di Silvio Berlusconi). Eletto alla Camera nel 1994, è stato ministro degli Esteri nel primo governo Berlusconi (carica già ricoperta da suo padre Gaetano dal 1954 al 1957) dal maggio 1994 al gennaio 1995. Accusato di "euroscetticismo" spiegò che era solo contrario all'introduzione dell'euro come moneta unica. Riconfermato deputato nel 1996 e poi nel 2001, dall'11 giugno di quell'anno fu ministro della Difesa per i governi Berlusconi II e III.

Tra le sue iniziative politiche più controverse c'è la decisione, presa nel 2003, di sostenere la convinzione che l'Iraq avesse acquistato uranio dal Niger - affermazione poi inclusa in un documento del governo britannico citato da George W. Bush - e quella di anticipare la sospensione della leva militare al primo gennaio 2005 per promuovere la creazione di un esercito di soli professionisti. Alle politiche del 2006 Martino venne rieletto alla Camera e riconfermato nel 2008 nella lista del Pdl. Nel 2013 sostenne la rinascita di Forza Italia promossa da Berlusconi, nella quale rappresenta il principale esponente dell'area liberale e liberista.