Giovedì 16 Maggio 2024
LARA FERRARI
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Venezia: una vedova e il suo stalker nella Cina di oggi / Voto 7

In concorso alla 71ma edizione il film 'Red amnesia' del regista Wang Xiaoshuai. La protagonista Lü Zhong candidata alla Coppa Volpi per la miglior attrice

Gli attori Qin Hao e Lu Zhong e il regista Wang Xiaoshuai alla Mostra del cinema di Venezia (Ap)

Gli attori Qin Hao e Lu Zhong e il regista Wang Xiaoshuai alla Mostra del cinema di Venezia (Ap)

Venezia, 5 settembre 2014 - La generazione che ha vissuto l'esperienza della Repubblica Popolare Cinese sulla propria pelle se la porta impressa come un marchio indelebile, politico e psicologico, per tutta la vita. Un modo di pensare che si traduce in un'azione massicciamente condizionata dall'esterno, dal Governo centrale. Succede all'anziana madre vedova del film 'Chuangru zhe' (Red Amnesia), in concorso a Venezia e fra i candidati alla Coppa Volpi per la miglior attrice (una magnifica prova di Lü Zhong, vedremo se se la caverà domani). E succede alla madre vera del regista Wang Xiaoshuai. Il sistema di pensiero, scolastico, sociale e di vita imposto da chi ha esercitato il potere ha prodotto una sorta di lobotomia nelle persone, che ha ripercussioni pesantissime su chi arriva dopo nella linea di successione. Ci troviamo in una megalopoli cinese, nella quale Deng è una vedova in pensione di 70 anni, che nonostante ciò non acetta l'idea di restare a casa, a godersi il riposo, ma si ostina a curare la madre e a servire, ancora, i figli già grandi e ammogliati. Si vede molto bene che queste attenzioni riservate da Deng ai parenti risultano eccessive e invadenti per una nuora e per il figlio più giovane. Oltre a questo, c'è il fatto che Deng non accetta la morte del marito. Continuando ad apparecchiare per due. Le cose si complicano e assumono strani contorni misteriosi quando la donna comincia a ricevere telefonate anonime.

Cosa sta succedendo? 'Red Amnesia' fa parte di una trilogia composta da 'Shanghai Dreams' e 'Wo 11' e attinge a piene mani nell'esistenza di Xiaoshuai. Guardando il lungometraggio nella prima ora ci appare come semplice racconto biografico, venato da quel contrappunto giallo che sono le telefonate del presunto molestatore alla vecchia donna sola. Poi, però, inoltrandosi nella visione, notiamo che non tutti i tasselli tornano e che forse le origini di tale disturbo potrebbero risiedere non solo all'esterno, in una minaccia in carne e ossa. Sono spiriti che vengono a trovare Deng, che la accusano di qualcosa, quelle apparizioni in casa, per strada, sorta di allucinazioni di cui è vittima?

Xiaoshuai si serve molto bene del genere poliziesco, con il quale entra acrobaticamente e letteralmente nelle finestre di Deng e della famiglia con cui, si evince, lei deve avere qualche conto in sospeso dal passato. Indispensabile, anche se è improprio battezzarlo thriller, seguire il dipanarsi della narrazione fino all'ultimo minuto, in questo film, per fare chiarezza su una 'Red Amnesia' opprimente quanto il segreto che porta con sé. Spiega il regista: "Dopo la morte di mio padre, mia madre vuole ancora occuparsi di me e dei suoi nipoti. La sua vita mi ha fatto riflettere sul modo in cui vivono i cinesiLa sua generazione ha perso la coscienza di sé. Nati verso il 1949, dopo l’instaurarsi della R.P.C., sono andati a scuola e hanno vissuto le diverse fasi politiche che hanno attraversato il paese. Hanno subìto un lavaggio del cervello fino a diventare insensibili. Ognuno di noi è marchiato, in un modo tutto cinese. Non abbiamo scampo. Chuangru zhe parla di noi come siamo oggi, di come stiamo dimenticando i danni che abbiamo subìto. Se la situazione rimane invariata, continueremo a subire le intromissioni altrui, o a intrometterci a nostra volta nella vita degli altri, a causa della profonda intromissione che abbiamo subìto nella coscienza".

Abile nel tenere la barra del timone in questa storia di persone e spiriti che si mescolano e non si sa da dove provengano, forse Wang Xiaoshuai pecca un po' di mancanza di introspezione nei personaggi secondari. Mentre è interessante da un punto di vista emotivo lo sbilanciamento che crea fra la signora Deng casalinga e badante, anima in pena, della prima parte, e la donna che viene dal passato, della seconda. Un trauma personale e famigliare che giunge finalmente a compimento, ben tradotto attraverso il medium cinematografico.

Voto 7