Domenica 5 Maggio 2024

Festa della donna, Virginia Raffaele: "Ecco perché non festeggio"

Raffaele: "A chi mi chiede cosa fai dico: il comico. Che è assessuato"

Virginia Raffaele nei panni di Belen

Virginia Raffaele nei panni di Belen

Milano, 8 marzo 2016 - Spesso Sanremo porta male ai suoi protagonisti. Non a lei. Virginia Raffaele è stata la mattatrice del Festival e ora sta portando in tutta Italia, con grande successo, lo spettacolo “Performance“ (musiche di Teo Ciavarella).

Vedremo i suoi classici personaggi? "Lo spettacolo è nato prima di Sanremo, quindi i personaggi sono quelli che il pubblico conosceva anche prima, Ornella Vanoni e Belen, per esempio. La Boschi non ci sarà ma viene evocata concretamente... Potrebbe però esserci un’incursione della signora Fracci..."

È la festa delle donne. Tra quelle che ha parodiato chi rappresenta meglio i nostri tempi? "Le donne sono piene di sfaccettature. Solo l’unione di tutte le donne può farne una soltanto, e a volte una soltanto non ne rappresenta nessuna - so’ brava con le supercazzole, eh? (Ride, ndr) Ognuna di quelle che interpreto può rappresentare una parte: dall’effimero, all’estetica, dalla malinconia all’egocentrismo, oppure alla solitudine. In ogni personaggio c’è una sfaccettatura femminile, e c’è anche un po’ di me".

Tra le sue interpretazioni ci sono Belen e Nicole Minetti. Pensa che donne come loro costituiscano un modello negativo? "Cito il nostro meraviglioso Papa Francesco: chi sono io per giudicare? Ovviamente ci sono delle cose così evidenti che non possono essere un esempio positivo. Naturalmente ho le mie idee, per esempio su come si arriva ad avere un lavoro, o a realizzare i propri sogni. Ma non giudico nessuno".

Chi sono le donne che ammira di più? "A parte degli esempi clamorosi - da Margherita Hack a Rita Levi Montalcini, da Monica Vitti a mia madre, a mia nonna - ho una passione per il genere umano in generale. Quando mi dicono fai una comicità al femminile, rispondo che non esiste una comicità al femminile, esiste la satira. Quando mi chiedono che fai, rispondo: il comico. Per me il comico è asessuato. Per fortuna è un mestiere meritocratico: se non fai ridere, ti cacciano". 

Ha ancora un senso celebrare la festa della donna, con il dono ormai rituale delle mimose? "La festa della donna è in ricordo di quella terribile data dell’8 marzo. Per me festeggiare un giorno in cui è successa una cosa così orribile (129 operaie morte nel 1908 a New York durante uno sciopero, ndr) è strano e dissonante. Allora dovremmo fare una festa anche per la Shoah o ai funerali. Io non ho mai partecipato a una di quelle cene tutte donne, o meglio lo faccio tutte le volte che voglio, senza badare alle date. Tra l’altro gli spogliarelli maschili per donne io li trovo grotteschi: paradossalmente è maschilista anche quello! Mi lasci dire che lo spogliarello maschile per me è pure poco erotico: a me se un maschio si mette in perizoma, gli do du’ sberle. Allora preferisco che guardare una donna che si spoglia. Sarebbe bello se le donne festeggiassero in qualsiasi momento, quando ci pare, e soprattutto senza aver paura, poi, di tornare a casa da sole".

Agli inizi lei ha fatto la stuntman, ma ha detto che era la stuntman più paurosa della storia del cinema... Ci racconta un episodio? "Una volta dovevo fare la controfigura della Cavallari, che è la metà di me. In pratica io sono la custodia della Cavallari, non so come mai avessero pensato proprio a me. Eravamo in un centro commerciale a due piani, collegati da una scala mobile. Io dovevo saltare appunto da una rampa all’altra. Mi maledicevo in silenzio perché ero andata a infilarmi in una situazione del genere. Sono rimasta 40 minuti a guardare nel vuoto mentre gli operatori ogni tanto mi dicevano: ‘Quando vuoi, noi siamo pronti’. Alla fine mi sono decisa e abbiamo fatto una prova: mi sono esibita in un salto tipo Olio Cuore, e sono atterrata incolume. Il regista era contento: ’Perfetto, adesso la giriamo’, ma io ho detto: ’Basta, sono sopravvissuta una volta, non la rifaccio più’. E non c’è stato modo di convincermi: hanno dovuto chiamare un’altra stuntman!".