Giovedì 16 Maggio 2024
PIERFRANCESCO DE ROBERTIS
Politica

Il fortino sotto assedio

CHI di Renzi ferisce di Renzi perisce, verrebbe da dire nell’osservare la parabola triste di una delle 'madonne della Leopolda', Sara Biagiotti, che ieri, dopo un solo anno di governo, non è più il sindaco di Sesto Fiorentino, Comune centrale nel sistema di interessi e di relazioni del renzismo primitivo, e che con la sua defenestrazione ad opera di una pattuglia di giovani dissidenti dem segna una pericolosa crepa nel monolite del giglio magico, finora assolutamente compatto. E di cui evidentemente gli smacchi di Arezzo, dove un giovane uomo del ministro Boschi aveva perso in casa una partita delicata, della renziana Paita a Genova e gli altri inciampi delle ultime regionali erano stati solamente i prodromi. Entro breve si capirà quanto potrà incidere nelle dinamiche interne del Pd la faglia registrata nella piana fiorentina, se essa finirà per passare agli annali della politica come un regolamento di conti verso un sindaco se non inetto quantomeno arrogante (ieri a seduta finita Sara Biagiotti ha avuto l’umiltà di dire che 'questo è il peggior giorno per Sesto dopo la caduta il fascismo') e quindi per un fatto essenzialmente locale, oppure se il 'caso Sesto' è il segnale che in qualche modo specie in periferia il fortino Leopolda sia scalabile, per assumere quindi una valenza più estesa, specialmente se messa in relazione con gli altri incidenti locali. CERTO il 'caso Sesto', proprio perché accaduto a due passi da Pontassieve, proprio perché ha come protagonista una delle 'donne del premier', quelle che erano con lui nel famoso camper, un peso in sé lo riveste. Ed è il segno che mentre a livello nazionale il treno Renzi marcia come marciò un anno fa in occasione delle europee perché lì vale la personalità e lo standing del leader, sul territorio le logiche sono diverse. È evidente che il futuro di Renzi non dipende né da Sesto né da tanti altri Sesti sparsi per l’Italia, e se Renzi cadrà sarà perché non ha saputo abbassare la tasse come promesso, ma da che mondo è mondo – chiedere ai vecchi democristiani o comunisti – in politica il controllo del territorio è condizione essenziale per indirizzare la politica nazionale. Anche in una politica liquida come quella di adesso, anche nella politica ai tempi di internet, delle slides o delle comparsate tv.