Giovedì 2 Maggio 2024

Cenone di Capodanno 2017, il menù low cost

Due antipasti, primo, due secondi, conto frutta dolce vino e spumante, e tutto di ottima qualità Capodanno 2017, cenone stellato: 4 piatti d'autore da mettere in tavola

Affettati (Olycom)

Affettati (Olycom)

Roma, 31 dicembre 2016 - Cenone low cost, ovvero come festeggiare risparmiando? Se il budget è davvero limitato e la scelta è fra una pizzeria o preparare la cena in casa, la seconda alternativa è sicuramente da preferire perché con il costo di pizza, vino e dolce si può mangiare ben di più, ed aggiungendo pochi euro si scelgono cibi pregiati. In premessa va detto che la preparazione casalinga richiede tempo, per cui bisogna avere voglia di mettersi ai fornelli già alla mattina di Capodanno. E non basta, occorre fare una spesa oculata. Se conosciamo aziende agricole che vedono prodotti di produzione propria (verdura ma anche formaggi, carne e salumi) allora possiamo avere ottima qualità ad un prezzo giusto (perché anche andando alla fonte le cose buone costano, ma la qualità è garantita). Ma spesso i piccoli produttori sono in collina, in montagna o in pianura e comunque scomodi per chi abita in città. Per frutta e verdura i mercati rionali sono validi, soprattutto se chi vende produce anche, ma a ridosso di Capodanno non tutti sono aperti. La grande distribuzione aiuta per un menù low cost: i supermercati mettono i volantini online con le promozioni di Capodanno e ci si può regolare da casa (abbiamo preso in considerazione note catene di supermercati e non i discount). Nel nostro menù conterremo i costi non risparmiando sulla qualità ma evitando i cibi più costosi: niente caviale insomma, ma sì a qualche crostino al salmone, niente Champagne francese ma neppure vino da 2 euro al litro. Un’avvertenza: quasi tutti i supermercati mettono in vendita i prodotti prossimi alla scadenza con il 50 per cento di sconto, alcuni lo fanno a fine giornata. I cibi che si trovano più di frequente sono formaggi freschi, paste ripiene, pollame e piatti pronti. Prima di comprare naturalmente bisogna controllare la scadenza, poi consumare subito. Per un cenone di Capodanno che si rispetti prepareremo un paio di piatti di antipasti, due primi, due secondi, contorni e un dolce. Per antipasto, un vassoio di prosciutto, salame e coppa. Ci sono ottimi prosciutti artigianali, ma se non ne conosciamo la provenienza andiamo sul sicuro, per esempio un Parma Dop 24 mesi (2,70 euro all’etto), coppa 1,70 euro all’etto e salame 1,43 euro all’etto. Calcolando mezz’etto di salumi a persona siamo sui 3 euro a testa. Qualche crostino al salmone affumicato ci farà fare bella figura. Ci sono numerose offerte e prima di scegliere leggere bene la provenienza, ecc. insomma l’etichetta. Una confezione di salmone affumicato da 400 grammi si trova a 7,90 euro. Se calcoliamo sui 70 gr. a testa di salmone (che non sono pochi), da servire su crostini di pane tostato e imburrato, spendiamo 1,50 euro a commensale. Fino a qui abbiamo speso 4,50 euro a persona (burro e pane a parte). Troppo? Risparmiamo sul primo, ma non sulla qualità. Puntiamo sugli gnocchi di patate. Comprandoli già confezionati non costano meno di 8 euro al chilo. Un chilo di patate costa in media 1,20 euro (dal contadino 80 centesimi) e un chilo di buona farina costa poco più di un euro, a noi ne bastano 300 gr. per gnocchi per 4 persone, più un uovo che costa 25 centesimi o 35 se bio. In tutto abbiamo speso quindi meno di 2 euro, che per ogni commensale vuol dire 50 centesimi. Per un ragù alla salsiccia, una buona salsiccia si trova già a 6 euro al chilo, calcoliamone sui 50 grammi a testa, più 10 gr. di grana grattugiato (Grana padano stagionato sui 15 euro al chilo) ed abbiamo raggiunto un euro a commensale!. Cotechino? Una confezione di cotechino precotto di marca da mezzo chilo in offerta costa sui 3 euro, le lenticchie di Castelluccio di Norcia 2 euro e 20 al chilo quindi per 150 gr. di cotechino più lenticchie (cotte con un sugo di cipolla sedano e carota) siamo sotto i 2 euro a persona. L’alternativa è il lombo di maiale sui 6 euro al chilo, calcoliamo 250 gr. a testa perché la carne cala molto in cottura e la spesa è la stessa. Vogliamo strafare con un’orata in offerta a 7 euro al chilo? Calcoliamone mezzo chilo a testa (una volta pulita, non è molto), al forno, con contorno di cavolfiore saltato in padella (1 euro al chilo), e siamo a 4 euro a testa. Frutta? Mandarini a un euro al chilo, diciamo 50 cent. a testa. Dolce? Se preparate un tiramisù classico (con mascarpone 500 grammi, savoiardi 500 gr. zucchero 50 gr. 6 uova, zucchero e cacao amaro) spenderete sui 12 euro ma ci si mangia in una decina quindi considerate 1,50 euro a testa a stare larghi. Altri costi? Il pane innanzitutto: se lo facciamo in casa ci costa, elettricità compresa, un euro al chilo, mentre se lo compriamo anche al supermercato costa, buono, dai 3 euro in su (quello base da un euro non è granché). Poi l’olio. Un olio extravergine di oliva con spremitura a freddo, italiano, non può costare meno di 9 -10 euro al litro, calcoliamo quindi almeno un euro di olio a testa per i condimenti vari. Fino a qui siamo a 15,50- euro a testa col pane fatto in casa, 16 con quello comprato. A questo punto il vino. Diffidare dai costi troppo bassi, se vi va bene vi sveglierete con un gran mal di testa. Una buona bottiglia nella grande distribuzione non può costare meno di 5 euro. Scegliere vini locali è preferibile sia perché di solito hanno costi minori sia perché spesso sono di piccole aziende di nicchia, e il prodotto non è ancora industriale. Idem per le bollicine, che saranno italiane non solo per non sforare il budget ma perché in Italia si producono spumanti buonissimi. E già con 10-12 euro si può comprare una bottiglia di marca. Quindi stando parchi con il bere, ma bevendo bene, si rientra nel nostro menù di 20 euro a testa.

[email protected]