Giovedì 16 Maggio 2024

Caserta, bambini come corrieri della droga per le piazze dello spaccio

Sono 42 le persone arrestate a seguito di una indagine sulla gestione delle piazze dello spaccio nel Napoletano e Casertano. I corrieri della droga utilizzavano i minori o per sfuggire ai controli o come veri e propri pusher

Un momento dell'operazione dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (Ansa)

Un momento dell'operazione dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (Ansa)

Napoli, 8 febbraio 2016 - Bambini in auto per non farsi fermare nei posti di blocco e durante i controlli, o usati come veri e propri spacciatori, era questa la strategia dei corrieri della droga che la comprato a Caivano, nel Napoletano, e la trasportato in auto nel Casertano per lo spaccio al dettaglio.

Decine di carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, stamani hanno eseguito numerosi di arresti tra le province di Caserta e Napoli, in particolare nel famigerato Parco Verde di Caivano, piazza di spaccio del Napoletano. Il blitz a seguito dell'inchiesta per associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina, hashish e marijuana. 

Eseguiti 42 provvedimenti cautelari hanno riguardato non solo Caserta, ma anche Napoli e Ravenna, 19 sono in carcere e 23 ai domiciliari. L'indagine, condotta tra settembre 2013 e febbraio 2015, si è concentrata sulla riorganizzazione delle piazze di spaccio nel comune di Santa Maria Capua Vetere e in quelli limitrofi dopo la disgregazione del gruppo Fava, avvenuta nel 2013. 

In particolare, sottolinea una nota del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, sono stati importanti per l'avvio delle indagini spunti forniti da alcuni esponenti del gruppo Fava (arrestati dopo l'aspro conflitto con la famiglia avversaria dei Bellagio per il controllo del traffico di droga) che hanno avviato una collaborazione con la giustizia. L'indagine ha consentito di delineare il nuovo scenario dell'organizzazione.

"Nelle dinamiche criminali ricostruite - sottolinea Borrelli in una nota - vi è anche l'episodio in cui, per motivi allo stato non chiari verosimilmente legati a dinamiche di carattere sentimentale dei rispettivi figli, uno degli indagati compie un attentato nei confronti del negozio di telefonia gestito da un altro indagato in Orta di Atella, esplodendo colpi di arma da fuoco contro le vetrine". 

"Circostanza che sottolinea la gravità delle attività delinquenziali - insiste il procuratore aggiunto - è il fatto che il gruppo non esitasse a impiegare minori nelle attività di spaccio o che addirittura li portasse a seguito al fine di sviare i controlli delle forze di polizia. Sintomatico di tale "modus operandi" l'episodio in cui uno degli indagati occultava la sostanza stupefacente nelle salviette umidificanti o nel cosiddetto 'ovetto kinder' di un minore". 

Le attività di spaccio sono state esercitate a Santa Maria Capua Vetere e nella vicina San Prisco in luoghi di appuntamento precisi: piazza Mazzini, l'anfiteatro, la villa comunale, il liceo classico e le cosiddette 'palazzine' dove soggetti contigui alla famiglia Fava avevano ingaggiato molti giovani. L'approvvigionamento, in particolare di cocaina, avveniva nella zona nota come 'Parco Verde' di Caivano (nel Napoletano) e nei comuni di Orta di Atella e Casal di Principe. La marijuana, invece, veniva coltivata nelle campagne tra i comuni di San Tammaro e di Santa Maria La Fossa (nel Casertano) occultata tra campi di tabacco dove i militari hanno trovato oltre 1000 piante. 

Tra gli arrestati figura anche Giovanni Cestrone, figlio di Tommaso Cestrone, noto come l'Angelo di Carditello - il volontario che si è battuto per la salvaguardia della Reggia Borbonica di Carditello. Il giovane, che ha 21 anni, è finito agli arresti domiciliari per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

Momenti di forte tensione, davanti al comando provinciale dei carabinieri di Caserta, durante l'uscita dalla caserma degli arrestati nel maxi blitz antidroga. Molti familiari degli arrestati, provenienti dal Parco Verde di Caivano (Napoli), hanno preso a calci e pugni il cancello d'ingresso del comando e sputato contro i carabinieri, giornalisti, fotografi e operatori video che stavano riprendendo l'accaduto, nel cortile della struttura. Una donna è uscita ad eludere i controlli e si è diretta nel cortile inveendo contro i giornalisti e carabinieri ma è stata subito bloccata e riportata all'esterno.