Giovedì 16 Maggio 2024
ROBERTO GIARDINA
Esteri

La Destra vola sull’effetto profughi. L’Europa trema per il voto in Austria

Hofer avanti nei sondaggi. Oggi sfida il verde Van Der Bellen

Norbert Hofer (afp)

Norbert Hofer (afp)

BERLINO 11 MAGGIO 2016 - DUELLO inedito oggi in Austria per l’elezione del presidente: un verde contro un populista dell’estrema destra. E i sondaggi dell’ultima ora vedono testa a testa, Norbert Höfer del FPÖ, il partito che di liberale ha solo il nome, sempre più sospinto verso l’estrema razzista e nostalgica, e Alexander Van der Bellen. Il primo parte dal 35 per cento dei voti, contro il 21,34 dell’avversario, ma in soccorso di Van der Bellen, 72 anni, accorrono quanti vogliono scongiurare l’onta per la Felix Austria , proprio nell’anno in cui si celebra il bicentenario dell’amato imperatore Francesco Giuseppe, il nostro Cecco Beppe. La partecipazione al primo turno è stata bassa, sotto il 70 per cento, e si spera che oggi vadano a votare quanti disertarono le urne a fine aprile. Un duello che inquieta il resto d’Europa: avremo un neonazi come presidente della Repubblica a Vienna? Ma lo sdegno degli europei provoca la reazione degli austriaci come ai tempi di Kurt Waldheim, eletto nel luglio di trent’anni fa, nonostante le rivelazioni sul suo passato con la divisa del III Reich. E non servirono neanche le sanzioni decise contro Jorg Haider, il golden boy che guidò al successo l’FPÖ, proprio riesumando i vecchi slogan nazisti. Haider morì in un incidente nel 2008, e i suoi fan sono sempre convinti che si trattò di un attentato.

IL COMPLESSO della vittima, aiuta Höfer, che è diventato il paladino di quanti temono l’invasione degli stranieri che fuggono dalla guerra e dalla fame (88mila l’anno scorso, in proporzione più di quanti ne ha accolti la Germania, un milione e centomila fuggiaschi). Alexander Van der Bellen è un professore di università, un esperto d’economia, sensibile ai problemi ecologici, ma forse le sue qualità gli alienano le simpatie di quanti votano con la pancia, per paura o per egoismo. E gli nuoce anche il fatto di avere genitori «non austraici», la madre estone, il padre russo. Come può difendere la patria? È l’accusa che gli rivolge l’avversario. E lo accusano anche di essere «immorale» per aver lasciato la moglie e sposato l’amata Doris, sua amante da lungo tempo. Accuse non politiche ma pericolose nel clima austriaco di queste settimane.

NORBERT Hofer, 45 anni, quattro figli, è divorziato a sua volta, è evangelico, il che gli potrebbe far perdere i voti nella cattolica Austria, non molti ma forse decisivi in un duello serrato. Le sue posizioni conservatrici su aborto e famiglia, contro l’eutanasia e i matrimoni omossessuali, lo avvantaggiano contro un democratico come Van der Bellen, che si confessa del «tutto agnostico». Si vanta di non aver mai fumato uno spinello, e si guadagna qualche simpatia per essere in parte paralizzato per un incidente con il parapendio. Ma il voto alla fine si dovrebbe decidere sugli stranieri: sì o no all’accoglienza? Hofer vuole accogliere solo chi è in grado di lavorare, Van der Bellen tutti quelli che hanno bisogno.