Mercoledì 8 Maggio 2024

Pamplona, toro si rifiuta di correre e torna indietro. E' finita così: nell'arena

Al contrario degli altri "colleghi" l'animale aveva deciso di non gettarsi in mezzo alla folla urlante. Si sperava in un atto di clemenza che non c'è stato: trasferito nell'arena a bordo di un furgone poi è stato affidato al torero. Ogni anno una strage di tori e centinaia di feriti umani

Il toro ucciso dal torero in una foto AFP

Il toro ucciso dal torero in una foto AFP

Madrid, 12 luglio 2015 - E' finito ammazzato lo stesso nell'arena al termine della corrida. Il toro che si era rifiutato di correre come un pazzo tra la gente urlante e le botte addosso, l'animale che aveva deciso di tornarsene nel recinto è stato ammazzato lo stesso. Inutile sperare in un atto di clemenza nei confronti dell'esemplare che ha mostrato di avere altre idee sulla propria vita. Non è riuscito a guadagnarsi il diritto di esistere.

Intanto altri feriti a Pamplona per la corsa di San Firmino. L'altro giorno quattro persone erano rimaste ferite da cornate durante il quinto encierro di San Fermin. Ieri il rifuto del toro che, secondo gli aficionados, è stato un fatto senza precedenti. Uno dei sei tori protagonisti della corsa nelle stradine della città dopo cento metri si è fermato, ha rifiutato di continuare con gli altri ed è tornato indietro. Non accadeva, secondo gli esperti dei 'Sanfermines', resi mondialmente celebri da Ernest Hemingway, da oltre un secolo. "Curioso", questo il suo nome, ha preferito arretrare ma questo non gli è valso la salvezza. L'unico riguardo concesso all'animale è stato quello di essere trasportato nell'arena a bordo di un furgone. 

Oltre ai quattro 'corredores' incornati la Croce Rossa locale segnala che altre cinque persone hanno subito contusioni durante i poco più di due minuti e 850 metri della corsa, fino all'arena di Pamplona. Migliaia di persone, aficionados spagnoli e turisti stranieri, partecipano ogni anno agli encierros di San Fermin, la più celebre corsa con i tori spagnola. A migliaia corrono davanti e accanto ai tori, sfiorati dalle loro corna e a volte colpiti.

Quest'anno non ci sono stati finora incidenti mortali. Jokin Zuasti, un 'corredor' di Pampelona di 51 anni, che ogni anno partecipa alle corse di San Fermin, ha spiegato a La Vanguardia che «un encierro è un atto di follia, breve e sconvolgente». Una follia scelta dagli umani ma non dagli animali che ci rimettono, comunque, la vita a prescindere. La speranza era che almeno al toro che si era rifiutato di correre ed era tornato indietro fosse risparmiata la pelle. Non è stato così. Sarebbe stato un segno positivo in un quadro devastante di morte e follia. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]