Venerdì 17 Maggio 2024

"L'Europa fermi il dittatore nordcoreano che invita a mangiare carne di cane"

Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente sollecita iniziative europee e italiane contro il despota che affama il suo popolo

Michela Vittoria Brambilla

Michela Vittoria Brambilla

Roma, 17 agosto 2016 -  "Il dittatore nordcoreano Kim Jong Un prima affama il suo popolo e poi lo invita a mangiarsi carne di cane. Da tanto, immenso disprezzo per tutto e tutti traggono alimento due tragedie: quella di milioni di coreani ridotti in completa schiavitù e quella di milioni di cani che, in ossequio alla campagna governativa, saranno sistematicamente braccati, catturati e macellati. Gli spot addirittura suggeriscono di ucciderli a bastonate e di conservarne la pelle. La Corea del Nord è un paese chiuso, perciò non avremo neppure la possibilità di sapere quanti animali perderanno la vita per l'ennesimo, folle espediente di uno dei despoti più crudeli e imprevedibili del pianeta. Che cosa aspettano i governi del mondo libero a far sentire, anche su questo, la loro voce? L'Occidente reagisca". Lo ha dichiarato l'on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, commentando la notizia pubblicata da varie testate internazionali, della campagna di Kim per indurre i nordcoreani a mangiare più carne di cane, in quanto 'cibo supernutriente'.

L'on. Brambilla, rappresentante per l'Italia della World dog alliance, è da sempre impegnata contro il commercio e il consumo della carne canina, ancora diffusi in alcuni Paesi dell'Estremo Oriente: specialmente le Coree, il Vietnam e la Cina. Per ben due volte, di recente, in occasione del "festival della carne di cane", che si tiene il 21 giugno a Yulin (Repubblica popolare cinese) e dell'avvio dei "bok nal" coreani (I "giorni del cane" di mezza estate, in cui è d'uso consumare la carne degli sfortunati quattrozampe), nell'aula della Camera l'on. Brambilla ha chiesto al Ministro degli Esteri e all'alto rappresentante Ue per la politica estera di sollecitare i governi asiatici interessati perché si impegnino a porre fine all'uccisione di cani e gatti a scopo alimentare, per ottenere pellicce o altri sottoprodotti, e alla commercializzazione della carne o degli altri derivati da questa attività: una battaglia condivisa a livello internazionale da decine e decine di associazioni e da milioni di internauti. "Impossibile restare indifferenti di fronte ad una barbarie neppure commentabile", ha sottolineato l'ex ministro.

"E il fatto che avvenga in Paesi tanto lontani non ci autorizza a volgere lo sguardo altrove". Secondo la Wda, 30 milioni di cani sono uccisi e mangiati ogni anno in Asia, il 70 per cento dei quali sono animali domestici sottratti alle famiglie. Torturare il cane prima della "lavorazione" è un metodo tradizionale consigliato per preservare le presunte proprietà "energetiche" della carne.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]