Firenze, 29 giugno 2015 - «Il palio di Siena si conferma come una delle manifestazioni più pericolose in assoluto: circa 50 cavalli sono morti dal 1970 a oggi, senza contare quelli di cui non si è mai avuta notizia. Ciò a dimostrazione che a nulla possono valere le misure di sicurezza introdotte dall'Ordinanza del ministero della Salute e predisposte già dallo stesso regolamento del palio». Lo scrive la Lav in una nota commentando la morte di Periclea, la femmina di 7 anni abbattuta dopo un incidente avvenuto stamani in piazza del Campo a Siena.
"E' davvero un'indecenza che ancora oggi nel nostro paese si spacci questo macello a cielo aperto come un evento culturale, addirittura trasmesso in diretta, quando invece dovrebbe essere abolito, così come tutte le altre manifestazioni di questo tipo che funestano l'Italia, da nord a sud", continua Nadia Zurlo, responsabie del settore equidi della Lav. "Siamo sconvolti e furenti per questa ennesima vittima innocente, una cavalla di soli 7 anni, resa macchina da corsa e schiava di un sistema obsoleto, retaggio di una cultura medievale che non ha più senso di esistere". «E sarà anche inutile sperare in un gesto di buonsenso e di rispetto per la morte della cavalla fermando il palio...lo spettacolo, come sempre, continuerà - conclude la nota dell'associazione animalista -. Tanto è morto solo un animale, quegli stessi animali che i senesi dicono di amare» conclude la Lav, Per contatti con la nostra redazione: [email protected]