Lunedì 29 Aprile 2024

Protesta bipartisan: "Giù le mani dai paladini della natura"

Dal Pd fino a Berlusconi tutti contro il progetto del governo di accorpamento del Corpo Forestale con la Polizia. In prima fila le organizzazioni animaliste e ambientaliste

Un momento della protesta in una foto Lapresse

Un momento della protesta in una foto Lapresse

Roma, 31 marzo 2015 - Due piazze riempite nella stessa giornata per salvare la Forestale: prima la mattina davanti al Senato poi nel pomeriggio a Montecitorio per dire no all'accorpamento con la Polizia, che significherebbe cancellare i "paladini dell'ambiente". Associazioni, sindacati, personale del Corpo , parlamentari, riuniti contro il ddl Madia sulla Pubblica amministrazione, in cui è contenuta la riforma sul riordino delle Forze di polizia. Tante le voci giunte in soccorso, tra cui quella di Silvio Berlusconi che bolla come «grave errore» la dispersione del «patrimonio di competenza così importante per la protezione dell'ambiente, dell'agricoltura e del territorio». Un «riordino delle Forze di Polizia» che, dice l'ex premier, «non può passare attraverso la soppressione della Forestale» e che «non deve esser sacrificato sull'altare delle riforme a tutti i costì». Una lettura diversa la offre il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina che vede «un'opportunità per valorizzare meglio l'esperienza» della Forestale, senza però spiegare nel dettaglio come tutto questo si concretizzerebbe. Ora, spiega, «il dovere del Governo è potenziare queste esperienze, a garanzia delle risorse ambientali e agroalimentari della nazione». Sarà evidente, dice, «nelle prossime settimane».

Nell'attesa che l'esecutivo sveli questo mistero Marco Moroni, segretario generale del sindacato del Corpo forestale (Sapaf), chiede «al governo di aprire quanto prima un confronto». Non è una questione di «poltrone» ma è «per arrivare ad avere una vera polizia ambientale e agroalimentare». Il segretario generale della Fns Cisl, Pompeo Mannone, è netto: «non accettiamo l'eliminazione della Forestale».

Con i guardiani della natura si sono schierate compatte le associazioni ambientaliste - Legambiente, Wwf, Lipu, Enpa - ricordando il ruolo della Forestale nella lotta alle ecomafie nonché il rischio di sospensione dei servizi per i parchi nazionali. Confagricoltura chiede di «trovare una soluzione» pensando ad un «sistema dei controlli integrato». Per la Coldiretti è «un presidio a tutela del territorio e del made in Italy», di cui va conservata «l'unità». L'ingresso di Berlusconi offre però alla partita sfumature politiche che non tardano a diventare vere e proprie tracce di colore: Forza Italia infatti aggancia lo spot "Giù le mani dalla Forestale" con il senatore Gasparri che parla di «governo nemico della sicurezza» e con l'ex ministro dell'Ambiente Prestigiacomo, a cui fa eco Minzolini.

La contrarietà alla soppressione della Forestale diventa un dossier bipartisan e riunisce un pò tutti i partiti: da Area popolare (nell'operazione non c'è «una razionalizzazione della spesa», con il senatore Giuseppe Marinello che lancia la sfida al governo: «non avrà vita facile») al Movimento 5 stelle che promette battaglia in Parlamento temendo si tratti di un tentativo di far spazio ai privati oppure di «tappare una falla della polizia, sotto organico e con un'età media molto alta». Per Nichi Vendola lo «smantellamento» è «una scelta assurda» e malumore serpeggia nel Pd con Ermete Realacci («non disperdere le competenze»), Maria Teresa Bertuzzi, Leana Pignedoli («un patrimonio a cui non è possibile rinunciare») e Monica Cirinnà («opportuna una riflessione»). Michela Vittoria Brambilla (Fi) chiede infine una vera e propria ribellione a tutti i parlamentari di «ogni colore politico» contro la "rottamazione" del Corpo che si porta dietro quasi 200 anni di storia e di attività. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]