Lunedì 29 Aprile 2024

Favignana. Pallottole al cane che seguì il feretro del padrone fino in chiesa

Il quattrozampe è stato soccorso e ricoverato in una clinica di Marsala. Le sue condizioni sono gravi. Indagini in corso da parte dei carabinieri per individuare il vigliacco che ha fatto fuoco; il sindaco dell'isola assicura massima collaborazione. Il capo della segreteria nazionale del Pae, Enrico Rizzi, chiede punizioni esemplari

Cane meticcio in una foto d'archivio (L.Gallitto)

Cane meticcio in una foto d'archivio (L.Gallitto)

Roma, 14 gennaio 2016 - La storia di Leo fa vergognare di essere uomini. Ma, allo stesso tempo, rincuora perché, per fortuna, non siamo tutti uguali. Protagonista della vicenda è Leo un cagnolone meticcio che, da quando è morto il suo adorato padrone, vive randagio a Favignana. Di lui si era già parlato, tempo fa, perché il giorno dei funerali del suo grande amico umano Leo si era presentato in chiesa e si era sistemato vicino alla bara. Poi aveva seguito il feretro fino al cimitero. Da allora Leo spesso si presenta in chiesa, forse per cercare il suo amico che non c'è più e, altrettanto spesso, si reca al cimitero. I suoi occhi mettono malinconia perché Leo è un cane che soffre una perdita enorme. Sull'isola di Favignana lo conoscono tutti ma non tutti, evidentemente, lo rispettano o addirittura lo amano come i tanti che gli offrono cibo o una carezza. C'è anche chi vuole farlo sparire e quest'anima nera è entrata in azione due giorni fa sparando a Leo. Una pallottola che ha sfiorato il cuore e non ha ucciso il cane che versa, comunque, in condizioni molto gravi in un ospedale veterinario di Marsala dove l'ha trasferito il volontario che l'ha trovato agonizzante.

Qualcuno, deliberatamente, ha deciso di uccidere il cane rimasto solo che faceva commuovere i turisti appena conosciuta la sua storia. E non era neanche la prima volta che questo criminale si accaniva contro Leo: una volta è stato recuperato all'ultimo secondo in una cava abbandonata dove era stato gettato e dove sarebbe morto senza l'aiuto dei volontari. Un'altra volta era rimasto ustionato perché gli avevano lanciato addosso pentole di acqua bollente. Ecco perché tutto questo fa vergognare di essere umani.

Ma non siamo tutti uguali, per fortuna. Non certo sono uguali i tanti cittadini di Favignana indignati per quanto accaduto a Leo, non il volontario che l'ha raccolto e non il sindaco dell'isola. La vicenda è stata resa nota da Enrico Rizzi, capo della segreteria nazionale del Partito animalista europeo. Rizzi, attraverso i social, ha inviato un appello perché questa creatura, se ce la farà a superare questa tragedia, possa trovare una sistemazione diversa. A Favignana, la sua casa, non potrà tornare. La sezione favignanese dell’Associazione nazionale per la protezione animali, ha spiegato: «Se Leo sopravviverà all’operazione bisognerà trovargli una pensione per la degenza. Confidamo, pertanto, nella solidarietà della gente che siamo certi vorrà aiutarlo. Sarà anche un modo per prendere le distanze da quell’essere spregevole che ha sparato al cane». Nei suoi post parla di "ennesimo caso di vile e sciocco accanimento contro un animale" Enrico Rizzi, segretario del Pae, il Partito animalista europeo.

"Al più presto mi metterò in contatto con chi ha soccorso il cane. Nel frattempo confido nel lavoro dei Carabinieri affinché trovino il responsabile nel più breve tempo possibile e mi auguro che il sindaco Giuseppe Pagoto condanni questo gesto, dando concretamente un aiuto per la piccola bestiola. Sarebbe un ottimo gesto per far capire all’intera Italia che Favignana non è incivile”, ha dichiarato l'esponente animalista. Immediata è arrivata la risposta del sindaco di Favignana che ha scritto a Rizzi: “Non solo la più ferma condanna per l’accaduto ma soprattutto attenzione massima per individuare il responsabile. Intanto ci siamo fatti carico delle cure e soprattutto, grazie al supporto dei volontari e dei veterinari che lo stanno seguendo, speriamo in un recupero di Leo e poi in un affidamento a persone che possano accoglierlo“, ha detto Giuseppe Pagoto. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]