Domenica 28 Aprile 2024

"Sparare ai lupi si deve": parola dell'opinionista di Avvenire

Un articolo comparso sull'edizione online del quotidiano ha provocato la reazione della Lega nazionale per la difesa del cane

Cucciolo di lupo in una foto Olycom

Cucciolo di lupo in una foto Olycom

Roma, 11 gennaio 2015 - Uccidere o non farlo. Uccidere esseri umani ma anche esseri senzienti. Il dibattito è acceso e coinvolge personalità inaspettate. Di qui deriva l'intervento di Michele Di Leva della Lega nazionale difesa del cane che contesta un articolo apparso su Avvenire online, il quotidiano della Cei, ossia dei vescovi. Un organo di informazione cattolica che dovrebbe essere lontanto mille miglia dai concetti di violenza. Non solo sugli umani ma anche sugli animali, creature di Dio. Di seguito riportiamo quanto scritto da Di Leva.

"Da tempo ormai, suo malgrado, Lega Nazionale per la Difesa del Cane si trova ad affrontare iniziative di pubbliche amministrazioni che tentano di ripristinare la caccia al lupo o a esternazioni con lo stesso scopo rilasciate da un’eterogenea schiera di presunti esperti oppure da rappresentati del mondo venatorio. L’ultima, in ordine cronologico, di queste esternazioni è quella apparsa alcuni giorni fa sull'edizione online del quotidiano “Avvenire”, a firma di Sandro Lagomarsini, sacerdote con la vocazione di opinionista.

Il titolo dell'articolo, ''Sparare ai lupi si deve, c'è bisogno di (in)segnare'' , è già di per sé una sintesi dello sproloquio a seguire, reso ancor più inquietante dal fatto che a scriverlo è stato un uomo di chiesa". "Dichiarando fra l'altro apertamente la sua simpatia per le attività venatorie, il prete-giornalista espone una teoria, secondo la quale il lupo deve essere ''riportato alla saggezza'' in quanto uccide con modalità indiscriminate le greggi e l'unica soluzione per farlo sarebbe quella di sparargli, come se il bracconaggio non causasse già troppe uccisioni indiscriminate (circa 200 animali mediamente massacrati ogni anno)". "Lega Nazionale per la Difesa del Cane è ferma nella sua posizione di condanna nei confronti di quella che si può equiparare a un'istigazione a delinquere, in quanto frasi quali ''affrontarli con un fucile che spari pallottole di gomma o cariche di sale'' sono da considerarsi inaccettabili, essendo il lupo tutelato da leggi nazionali e internazionali".

"Stupisce non poco il modus operandi del quotidiano di ispirazione cattolica “Avvenire” che pubblicando simili esternazioni, fra l'altro di matrice notevolmente violenta oltre che illegale, non fa altro che legittimare il pensiero del sacerdote allineandosi con lui". 

"Per sfatare anacronistiche superstizioni riportiamo le dichiarazioni della zoologa Francesca Marrucco, responsabile scientifica del progetto europeo LifeWolfAlps esperta di lupi (a differenza di tanti altri) che afferma, con cognizione di causa: ''Non bisogna avere paura, perché il lupo non aggredisce l'uomo, neanche in branco”. In merito ai danni causati dagli attacchi alle greggi gli allevatori sono sempre stati lautamente risarciti dagli enti preposti". In conclusione la  Lega Nazionale per la Difesa del Cane invita  “Avvenire” a una maggior attenzione nella pubblicazione di articoli discutibili sotto il profilo morale oltre che giuridico, rammentando che San Francesco chiamava il lupo ''fratello'', andandogli incontro in pace, non certo con l'intenzione di prenderlo a fucilate. "Ma si  sa - sottolinea Di Leva, responsabile LNDC Caccia e Fauna selvatica - quella era un'altra storia che molti, religiosi e non, tendono a dimenticare". Per contatti con la nostra redazione: [email protected]