Lunedì 6 Maggio 2024

Addio D’Urso, l’ultimo re del jet set. Dalla dolce vita a Jackie Onassis

Senatore e uomo d’affari, fu grande amico di Gianni Agnelli di Eva Desiderio

SUSANNA AGNELLI E MARIO D'URSO (IMAGOECONIMICA)

SUSANNA AGNELLI E MARIO D'URSO (IMAGOECONIMICA)

ROMA, 6 GIUGNO 2015 - L’ULTIMA uscita mondana di Mario, il Senatore, come tutti gli amici hanno sempre chiamato Mario D’Urso è stata lo scorso 30 novembre al Maxxi, per l’apertura della mostra “Bellissima”, sulla moda italiana dal 1945 a 1968. Smagrito ancora di più dentro un impeccabile smoking che dimostrava, con grande chic, di aver partecipato a molti party, appoggiandosi al bastone si beava delle chiacchiere affettuose con Beppe Modenese e Cesare Cunaccia, salutando i tanti vip presenti con quel sorriso che svelava al tempo stesso allegria e profondità d’animo.

«È STATO padrone del suo spirito fino alle ultime ore, e anche se provato dalla malattia si è sempre interessato degli amici, è stato presente nella loro vita» ricorda con rimpianto Cesare Cunaccia, critico e scrittore. E quella sera al Maxxi come sempre è stato simpatico, affabile, galante, scintillante di battute, arguto osservatore della società e del jet set di cui è stato supremo e leggiadro protagonista. Si è spento ieri a Roma, nella casa dei Parioli, lasciando molta nostalgia in tutti quelli che lo hanno conosciuto.

Era nato a Napoli l’8 aprile 1940, primo figlio dell’avvocato Sandro D’Urso e dopo di lui vennero Carlo e Luigi che non ci sono più. Dinastia di giuristi, trasferitasi a Roma per gli studi dei ragazzi: Mario si laureò in giurisprudenza ma nello stesso tempo frequentava già le ragazze Caracciolo, che poi avrebbero sposato gli Agnelli, e tutto il bel mondo romano e italiano di allora. Giocava già col presenzialismo e interpretò perfino un piccolo cammeo ne “La Dolce Vita”.

QUEL SUO essere un personaggio del jet set internazionale, maestro nel divertire ospiti e potenti della Terra, non ha leso le sue capacità di banchiere internazionale di investimenti e consigliere ascoltatissimo di molti imprenditori. Lunga e profonda l’amicizia con Gianni Agnelli, e famose le loro telefonate subito dopo l’alba, con Mario che raccontava di feste, regine, principesse, affari, politici, ereditiere, salotti e vacanze e anche politica internazionale. Di casa nel mondo, alla Casa Bianca con Henry Kissinger come all’Eliseo, a New York come a Capri dove scortava Jackie Kennedy Onassis ma anche Margaret d’Inghilterra o Giuliana d’Olanda. La leggenda mondana racconta che riuscisse a partecipare anche a dieci eventi al giorno, arrivando perfino in una notte di un mitico Capodanno a toccare e brindare in tre città come Manila, Honolulu e Los Angeles.

UOMO d’affari scaltro e preparato, dal 1968 fu consigliere di Lehman Brothers fino al 1995, in quell’anno eletto sottosegretario al commercio estero nel governo Dini, nel 1996 Senatore per Rinnovamento Italiano fino al 2001, in molti consigli d’amministrazione da Kme (ex gruppo Orlando) al cda del Gruppo 24 ore.

di Eva Desiderio