Domenica 5 Maggio 2024

"L'11 settembre ci ha reso più forti". Ma l'America teme altri attentati

L'area colpita da Al Qaeda resta ancora un enorme cantiere

I due attacchi terroristici contro le Torri Gemelle (Ansa)

I due attacchi terroristici contro le Torri Gemelle (Ansa)

New York, 11 settembre 2014 - È l'alba in Italia quando Barack Obama parla all’America per annunciare una nuova "guerra dal cielo" contro il terrorismo dell’Isis. Manhattan, una nuova Manhattan, si sveglia oggi in una bellissima giornata di sole come 13 anni fa quando 4 aerei con 19 terroristi di Al Qaeda a bordo, distrussero le Torri Gemelle e sventrarono metà del Pentagono. Questa volta non ci saranno grandi cerimonie pubbliche, fanfare e bande per commemorare i caduti, ma solo piccoli riti privati limitati ai famigliari delle quasi 3000 vittime. Circola con insistenza la preoccupazione per nuovi attacchi all’America (quasi un americano su due, il 47%, è convinto che il proprio Paese sia meno sicuro di quanto non fosse prima delle stragi ordinate da Bin Laden, rivela un nuovo sondaggio Wall Street Journal/Nbc) e si fa strada la consapevolezza di limitare il numero di eventuali bersagli.

A Ground Zero c’è il prezioso museo della memoria per non dimenticare la storia di quel giorno. Un viaggio al suo interno per 2 ore offre un’esperienza incancellabile. Chi c’era, come noi, sente ancora nelle narici quell’odore pungente sprigionato dalle due enormi nuvole prodotte dal calore delle torri, che fondevano precipitando a terra col loro carico umano. Tredici anni dopo Ground Zero rimane ancora un grande cantiere, la parte colpita dalla strage di Osama ha raddoppiato 3 volte la sua popolazione. Decine di grattacieli sono stati ristrutturati in residenze di lusso per gente d’affari, giovani ambiziosi e nuove famiglie del ceto medio che possono contare su appartamenti a prezzi calmierati. Dal settantaseiesimo piano della Freedom Tower si vede lo sviluppo di un’area che è tornata a pulsare, trascinando la crescita non solo di Wall Street ma del resto della città. La moschea che doveva sorgere a due passi dalle grandi fontane quadrate con incisi il nome delle vittime non si farà più, ma sono sorte vetrine del lusso, ristoranti e anche scuole private. Molte delle strade attorno alla Borsa di New York hanno cambiato aspetto. In pochi mesi più di 900.000 persone hanno visitato il museo dell’11 settembre. Quei resti e quei brandelli meccanici raccolti 13 anni fa, ricomposti con religiosa cura perché tutto il mondo li possa vedere e toccare, stanno diventando al di là di slogan e preghiere, l’elemento ricorrente di quella mattina di sole di 13 anni fa dove l’America per la prima volta è stata ferita al cuore. Qualche settimana dopo, George Bush annunciava l’attacco all’Afghanistan e più tardi l’invasione dell’Iraq. Lo fece con la maggioranza del Paese che lo appoggiava.

Poche ore fa, dopo più di 7000 soldati americani morti in Afghanistan e in Iraq, Obama ha annunciato una nuova campagna militare che potrebbe durare anche 3 anni per eliminare un nemico che nel 2011 nemmeno esisteva, ma che adesso rappresenta la più grande minaccia terroristica che il Paese sta subendo dopo Bin Laden. L’America questa volta non vuole più soldati sul terreno, ma il 76% della popolazione è in favore dei bombardamenti coi droni che il presidente ha annunciato, includendo non solo Iraq e Afghanistan ma anche la Siria tra gli obiettivi. A Ground Zero invece per settimane a illuminare la memoria dell’11 settembre saranno dei cannoni di luce made in Italy, prodotti dalla Space Cannon di Alessandria. Le Torri Gemelle quando tramonta il sole vengono ricreate da 88 lampade speciali che puntano la loro luce azzurra verso il cielo e rimangono visibili da 100 chilometri di distanza.