Giacarta, 8 agosto 2014 - La storia ha dell'incredibile, o del miracolo. Inizia in Indonesia dieci anni fa, nel 2004, durante il violento tsunami che devastò l'arcipelago causando 226 mila vittime e decine di migliaia di persone tutt'ora disperse tra cui, fino a qualche ora fa, la piccola Jannah Raudhatul.
LA STORIA - Dieci anni fa, la bambina, di appena 4 anni, era stata travolta assieme al fratello Arif Pratama, 7 anni, dalle gigantesche onde che avevano travolto l'Oceano Indiano. La provincia indonesiana di Aceh, dove risiedeva la famiglia della bimba, sull'isola di Sumatra, era stata devastata e decine di migliaia di abitanti avevano perso la vita. I genitori di Jannah ce l'avevano fatta, ma avevano perso ogni speranza di ritrovare vivi i loro figli. Lo scorso giugno, però, lo zio materno ha notato una bambina che tornava da scuola in un villaggio di Aceh ed è rimasto colpito dalla somiglianza con la madre di Jannah.
Dopo faticose verifiche è finalmente riuscito ad accertare che quella bambina era proprio la nipote scomparsa anni prima, che si era salvata aggrappandosi a pezzi di legno. Bloccata in alcune isole a sudovest della provincia, era stata portata sul continente da un pescatore che per dieci anni l'ha allevata come una figlia credendola orfana. Inizialmente increduli, i genitori di Jannah hanno raggiunto il villaggio per incontrare la figlia, ormai quattordicenne, e l'hanno riportata a casa. "Sono molto felice di essere di nuovo con mio padre e con mia madre", ha detto la bambina, spaesata di fronte a tanti giornalisti arrivati a incontrarla per conoscere la sua storia. Ora si spera nell'altro "miracolo": quello di ritrovare anche il fratello.