Milano, 22 apr. (askanews) - "Tra la carne e il cielo" è l'undicesimo album in studio del cantautore catanese Mario Venuti che viene dopo Tropitalia, l'album di cover che rileggeva brani del repertorio storico italiano, vestite però di atmosfere brasiliane. "Qui è tutto un po' crossover, con canzoni originali, non cover, quindi c'è libertà di spaziare da un genere all'altro, un'evoluzione elettrificata del precedente Tropitalia che era prevalentemente acustico, è un cammino che prosegue". Una gamma di sonorità molto ricca e sofisticata, che spazia dal pop al jazz e al blues, per raccontare tematiche molto forti, a ulteriore conferma di come Venuti sia un artista sempre capace di superare le convenzioni - musicali e non - e il politically correct spesso dilagante come nel caso del brano Angelo Negro. "Nella canzone si è costruito questo personaggio che ha in sé questa componente angelica che va verso il cielo e questa componente legata all'Africa e quindi che richiama la terra la sensualità che richiama il corpo e quindi "Tra la carne e il cielo" viene dall'unione di questi elementi apparentemente contrastanti ma che convivono". Il singolo Degrado descrive invece con toni sarcastici come le ragioni economiche ma anche uno sfaldamento di certi presìdi istituzionali hanno portato molte città, soprattutto ma non solo al Sud, ad un grave livello di incuria e abbandono.
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