Karlskrona (Svezia), 11 mar. (askanews) - "La Nato arriva al centro del Baltico, e non solo": a parlare ad askanews è il colonnello Anders Jonsson, comandante della base aerea militare di Ronneby, contea di Blekinge. Un lungo passato da pilota e un presente in una delle posizioni più avanzate rispetto alle sfide che il Baltico - con le testate nucleari russe a poco più di 300 chilometri - rappresenta. "Questa base e questo stormo si trovano nella parte più meridionale della Svezia. Kaliningrad? No, non è affatto lontana. È proprio dall'altra parte del mare. Da questo punto di vista, la Svezia è un paese piuttosto lungo" spiega Jonsson. Per il colonnello Jonsson le provocazioni da parte russa sono aumentate visibilmente. "Sì, possiamo vedere diverse attività in aumento, da diverse operazioni informatiche, che magari non sono dirette principalmente alle forze armate svedesi". "Penso che ora che siamo nella Nato l'interesse per la Svezia sarà sia per la difesa svedese ma anche per la Nato. In attesa dei piani da parte dell'Alleanza, penso che avremo molte attività con la Nato, come membro dell'Alleanza avremo un ruolo più attivo nelle esercitazioni e in diverse attività di deterrenza. E ovviamente ciò potrebbe comportare maggiore attenzione alla Svezia, all'area". Il contributo svedese in termini di air policing potrebbe riguardare diverse aree? "Sì, ovviamente ci assumeremo la piena responsabilità come membri della Nato e poi spetterà alla Svezia, insieme con gli altri alleati, mettere in atto questi piani. Naturalmente potremmo contribuire con il Baltic Air Policing negli Stati baltici, ma potremmo anche farlo in Islanda o sul Mar Nero". Di Cristina Giuliano e Serena Sartini Montaggio di Alessandro Zicca
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