Milano, 24 mag. (askanews) - Quelle che state vedendo sono le nuove, spettacolari, immagini scattate dal telescopio spaziale europeo Euclid, in orbita nel punto lagrangiano L2 cioè una regione dello Spazio in cui le diverse forze gravitazionali in gioco si annullano a vicenda. Si tratta di 5 nuovi scatti che contengono un dettaglio di informazioni senza precedenti e hanno richiesto appena 24 ore di osservazione, meno dello 0,1% del tempo totale dedicato all'obiettivo principale della missione: una migliore e più approfondita conoscenza dell'evoluzione dell'universo. Per esempio, è stato possibile studiare i meccanismi di formazione ed evoluzione di stelle e galassie, nonché identificare oggetti mai visti prima, come pianeti neonati vaganti nella nostra galassia e galassie nane alla periferia di un ammasso di galassie. La missione dell'Esa Euclid, realizzata in collaborazione con la Nasa e un consorzio internazionale, composto da oltre 2000 scienziati provenienti da 300 istituti in 13 Paesi europei, oltre a Stati Uniti, Canada e Giappone vede una grande parteciapzione italiana grazie al contributo dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e di diverse università italiane (Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Genova, Università Statale di Milano, Sapienza Università di Roma, Università di Trieste, SISSA, Università di Ferrara, CISAS dell'Università di Padova). Le immagini riprendono: Abell 2390 L'immagine di Euclid dell'ammasso di galassie Abell 2390 rivela oltre 50.000 galassie e una bellissima visualizzazione dell'effetto della materia visibile e oscura presente all'interno dell'ammasso, che agisce come lente gravitazionale, con grandi archi di luce nel cielo. Alcuni di questi archi sono in realtà immagini diverse della stessa galassia sullo sfondo, la cui luce è stata deflessa dalla presenza dell'ammasso. Gli scienziati di Euclid stanno anche studiando come le masse e il numero degli ammassi di galassie nel cielo cambiano nel tempo, rivelando nuove informazioni sull'evoluzione dell'Universo. Messier 78 Questa immagine mozzafiato presenta Messier 78 (la regione centrale e più luminosa), un vivaio di stelle in formazione avvolto nella polvere interstellare, a 1300 anni luce da noi. Euclid ha scrutato in profondità questo vivaio utilizzando la sua fotocamera a infrarossi, mostrando le regioni in cui nascono le stelle, oscurate in luce visibile, mappando i suoi complessi filamenti di gas e polvere con un dettaglio che permette di scoprire stelle e pianeti appena formati. Gli strumenti di Euclid possono rivelare oggetti con una massa pari ad alcune volte quella di Giove, e i suoi "occhi" per la luce visibile e infrarossa rivelano oltre 300.000 nuovi oggetti solo in questo campo visivo. NGC 6744 In questa immagine Euclid mostra NGC 6744, una delle galassie a spirali più grandi nell'Universo locale, in cui è evidente l'attività di formazione stellare. Questa galassia, a trenta milioni di anni luce da noi, è un esempio del tipo di galassia in cui attualmente si forma la maggior parte delle stelle nell'universo vicino. L'ampio campo visivo di Euclid copre l'intera galassia, catturando non solo la struttura a spirale alle scale più grandi, ma anche squisiti dettagli alle scale più piccole, come i filamenti di polvere simili a piume che emergono dai bracci della spirale, mostrati qui con incredibile chiarezza. I nuovi dati hanno permesso di identificare molti dettagli inediti, tra cui una galassia nana mai vista prima in orbita attorno a NGC 6744. I dati di Euclid contribuiranno alla comprensione della struttura e della fisica delle galassie a spirale, non ancora del tutto note nonostante decenni di studio. Abell 2764 (con stella luminosa) Questa vista mostra l'ammasso di galassie Abell 2764 (in alto a destra), che comprende centinaia di galassie all'interno di un vasto alone di materia oscura a circa un miliardo di anni luce da noi. Euclid ha catturato molti oggetti in questa zona di cielo, tra cui galassie lontane sullo sfondo, ammassi di galassie ancora più distanti e galassie che interagiscono emettendo flussi di stelle. Questa visione completa di Abell 2764 e dei suoi dintorni - ottenuta grazie al campo visivo straordinariamente ampio di Euclid - permette di determinare le dimensioni dell'ammasso e di arrivare a studiarne anche la periferia, immortalando finanche le galassie più lontane dal centro. Qui si vede anche una stella in primo piano molto luminosa che si trova all'interno della nostra galassia (V*BP-Phoenicis, una stella dell'emisfero meridionale che è abbastanza luminosa da poter essere vista a occhio nudo). Gruppo di galassie del Dorado In questa immagine, Euclid cattura "in azione" le galassie del gruppo del Dorado, mentre si fondono creando bellissime strutture a forma di coda e di conchiglia prodotte. La grande versatilità della missione qui si apprezza in modo particolare, permettendoci di osservare in un'unica immagine innumerevoli galassie con una gamma di luminosità molto ampia. Grazie alla sua combinazione unica di ampio campo visivo, notevole profondità e alta risoluzione spaziale, Euclid è in grado di cogliere caratteristiche minuscole (ammassi stellari), più ampie (nuclei di galassie) ed estese (code mareali) tutto in un unico fotogramma. Intorno a queste galassie, gli scienziati stanno anche cercando singoli ammassi di stelle, conosciuti come ammassi globulari, per tracciare la formazione, la storia evolutiva e la dinamica galattica.
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