Milano, 21 feb. (askanews) - "Mi trovai, 15 anni fa a Roma, in una serata di un compleanno e conobbi uno degli ingegneri, molto anziano, che aveva lavorato con l'ingegner Broglio nella stazione San Marco. Cosa fecero? Sfruttarono quei missili che, nell'era di Cuba e di Kennedy, erano stati messi in Italia e Turchia per la deterrenza nucleare. Usarono i tralicci, i motori, li studiarono e si trovarono in volo (nello Spazio, ndr) come il terzo Paese al mondo. Magari oggi non siamo così... 'arrangiati', in un certo senso, però quel sistema, quella generazione, ci deve insegnare che, con impegno e arte, possiamo arrivare a concludere queste soluzioni". Così il Generale di Squadra Aerea Francesco Vestito, Comandante della I Regione Aerea dell'Aeronautica Militare ha commentato i 60 anni del lancio del San Marco-1, primo satellite italiano della storia, parlando a Milano, a margine del secondo appuntamento del post-flight tour della missione spaziale Ax-3 Voluntas del Colonnello Walter Villadei.
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