Roma, 3 apr. (askanews) - Al grido di "L'Agi non si svende" si è tenuto davanti al Pantheon a Roma il presidio dei giornalisti dell'Agenzia di stampa Agi, in sciopero contro l'ipotesi di vendita al gruppo Angelucci, di proprietà del senatore della Lega. Insieme ai rappresentanti dell'Ordine dei giornalisti, Fnsi e Assostampa romana, i giornalisti hanno chiesto all'Eni, attuale proprietaria, "trasparenza" sulla vendita dell'Agenzia Italia, messo in guardia dai rischi di perdita di indipendenza, ed esortato la loro direttrice, Rita Lofano, a unirsi alla lotta. "Voi a combattere come state facendo e noi a non lasciarvi soli e ad allargare la solidarietà", ha detto Pierluigi Bersani, tra i numerosi esponenti dell'opposizione scesi in piazza per esprimere sostegno all'Agi, oltre a Carlo Calenda e Giuseppe Conte: "Ci dicono che il regista di questa operazione sarebbe il direttore di un giornale, allora ci mettesse la faccia", ha dichiarato il leader 5S. "Ma allora si chiama Sechi (Mario, attuale direttore responsabile di Libero, ndr), allora può essere che sia lui? Questa è un'indiscrezione, allora Sechi se è vera questa cosa che sei il regista, ce lo dici, ce lo vieni a spiegare perché hai costruito questa operazione? Non ci nascondiamo, vi piace la trasparenza, vi piace scrivere gli editoriali, venite a parlare, quale ruolo ha in questa vicenda?", ha detto Conte. Tra gli altri volti noti del Pd venuti a portare solidarietà anche Giuseppe Provenzano, Arturo Scotto, Walter Verini, Chiara Gribaudo, Filippo Sensi e Andrea Orlando. Presenti Nicola Fratoianni per Avs e Riccardo Magi di Più Europa.
© Riproduzione riservata