Mosca, 18 mar. (askanews) - Un plebiscito. Vladimir Putin è stato rieletto presidente della Russia con oltre l'87% delle preferenze e si appresta a governare per il quinto mandato. Il risultato era scontato, ma supera le aspettative. Meno scontata era la partecipazione al voto, necessaria per ri-legittimare la leadership del capo dello Stato dell'ultimo quarto di secolo e il mandato per la cosiddetta "operazione militare speciale" in Ucraina. Nel primo discorso dopo il risultato, Putin ha rivendicato una Russia forte, indipendente e sovrana, e affermando che il Paese non si lascerà "intimidire". "Abbiamo molti compiti davanti a noi - ha dichiarato - ma credo sia diventato chiaro a tutti che per quanto vogliano intimidirci, per quanto vogliano reprimere la nostra volontà e la nostra coscienza, nessuno nella storia, come ho già detto, è mai riuscito a fare qualcosa del genere. Non ha funzionato ora e non funzionerà in futuro, mai". Putin ha parlato anche della morte di Navalny, dicendosi dispiaciuto. La moglie del principale oppositore, Yulia Navalnaya, a mezzogiorno dell'ultimo giorno di voto ha mobilitato migliaia di persone ai seggi in segno di protesta. "Alcuni colleghi mi hanno detto che c'era l'idea di scambiare il signor Navalny con alcune persone che erano in prigione nei Paesi occidentali. Potete credermi o no. Ma la persona che mi parlava non aveva ancora finito la frase e io ho detto: "Sono d'accordo!". Tra i primi a congratularsi con Putin, il leader nordcoreano Kim Jong Un, il presidente venezuelano Nicolas Maduro e la Cina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha definito "un dittatore" che "vuole governare per sempre", parlando di "elezioni farsa". "Le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari ed hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente. Continuiamo a lavorare per una pace giusta che porti la Russia a terminare la guerra di aggressione all'Ucraina nel rispetto del diritto internazionale" ha commentato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani su X.
© Riproduzione riservata