Roma, 15 mar. (askanews) - Sono almeno 60 i migranti morti, secondo le testimonianze di chi si è salvato, nell'ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Erano su un'imbarcazione che dalla Libia cercava di raggiungere l'Europa; altri 224 sopravvissuti sono a bordo dell'Ocean Viking in rotta verso Ancona, il porto sicuro che gli è stato assegnato dall'Italia. Nelle immagini si vede un elicottero della Guardia Costiera che trasborda d'urgenza due migranti bisognosi di cure mediche immediate dalla nave, a circa 60 miglia a Sud di Lampedusa, per un trasferimento in sicurezza sull'isola. La Ocean Viking, nave di SOS Mediterranee trasporta 224 migranti salvati in 3 diverse operazioni di soccorso, racconta Sophie Beau, direttrice del gruppo di soccorso. "Ci siamo imbattuti in un'imbarcazione in difficoltà, un gommone che era alla deriva in mare da una settimana, che si era guastato ed era alla deriva senza carburante. A bordo di questa prima imbarcazione che abbiamo soccorso c'erano 25 persone. Secondo le dichiarazioni dei sopravvissuti a bordo, che ora sono in salvo con le nostre squadre, erano circa 85 quando hanno lasciato le coste della Libia, dalla città di Zawiya. Questo significa che circa 60 persone sono morte in mare durante la traversata". "Sappiamo che i 25 sopravvissuti che abbiamo salvato provenivano da Senegal, Gambia e Mali". SOS Mediterranee denuncia il ritardo nei soccorsi. L'imbarcazione in difficoltà era stata segnalata da Alarm phone con una richiesta di aiuto da giorni. "Quindi la prima domanda è: cosa è successo? Perché non sono stati allertati i servizi di soccorso? Com'è possibile che, ancora una volta, una barca sia andata alla deriva per una settimana senza che nessuno venisse in suo aiuto? Soprattutto se erano stati avvistati, spero che venga avviata un'indagine".
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