Karlskrona (Svezia), 11 mar. (askanews) - Preparare la società civile alla gestione di una emergenza, dalle alluvioni agli incendi, fino al caso peggiore, un eventuale attacco della Russia. È questo l'obiettivo della Difesa Civile svedese, paragonabile alla nostra Protezione Civile, che in Svezia è pilastro fondamentale nel completare l'azione della difesa militare in quella che viene definita "difesa totale". A raccontare questo aspetto ad askanews è Peter Ryman, Direttore della Difesa Civile della Contea di Blekinge, nel sud del Paese. "Penso che con l'adesione della Svezia alla Nato occorra cambiare mentalità nel pensare che la guerra potrebbe arrivare. Non abbiamo mai avuto questo livello di sicurezza in Europa dalla seconda guerra mondiale. Credo che il nostro ministro intendesse dire che bisogna essere preparati a un eventuale attacco, la situazione peggiore", spiega. La parte civile della difesa riguarda tutte quelle azioni che vanno intraprese nell'assistenza alla popolazione: dalla sanità all'acqua, dall'elettricità alle situazioni più emergenziali. Per Ryman, quella di Blekinge potrà diventare base strategica per l'intera Alleanza Atlantica. "Blekinge è un luogo molto strategico nel Mar Baltico e credo che l'adesione alla Nato aumenterà la nostra sicurezza. Se guardate la mappa, siamo al centro del Mar Baltico. Abbiamo l'Europa molto vicina".
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