Roma, 17 apr. (askanews) - "'Nazione Pop'. L'idea di Patria attraverso la musica' nasce dai miei prolungati studi sull'idea di nazione, in particolar modo dallo studio di un sociologo politico molto importante, Robert Michels, che all'inizio degli anni 30 scrive i suoi 'Prolegomena sul patriottismo' immaginandoli come il primo volume di una grande opera sull'idea di Nazione e questo primo volume, a cui poi non ci sarà seguito perché perché Michels morirà, è dedicato alla sociologia delle canzoni nazionali. Ho trovato questo uno spunto, un tema, che ho poi collegato, andando a ritroso, con Giuseppe Mazzini e la sua 'Filosofia della musica' del 1836 e con uno studio recente, 'Nazionalismo banale', edito per la prima volta nel '98, di uno studioso britannico, Michael Billig, in cui si avvertono le tante modalità attraverso le quali transita l'idea di nazione senza che noi ce ne accorgiamo dimenticando però la musica. Allora ho pensato che ci fosse un nesso, un excursus ricostruibile, partendo da Mazzini attraversando Michels, quindi il Novecento, chiedendomi se nel dopoguerra l'idea di Nazione ha ancora avuto" con la musica "un rapporto stretto come lo aveva nell'Ottocento e nel primo Novecento". Lo ha spiegato Leonardo Varasano, autore di 'Nazione Pop' (Ed.Rubettino), nel corso della conferenza stampa di presentazione del volume alla Camera dei deputati. "Mi sono posto questo interrogativo - ha proseguito Varasano, dottore di ricerca in Storia politica contemporanea e assessore alla Cultura del Comune di Perugia - e la risposta che ho avuto, in relazione al caso italiano, la ritengo positiva perché ho trovato tanti casi, a partire dagli anni '70, di riferimenti impliciti o espliciti all'idea di Nazione e da lì ho tratto una suddivisione in 3/4 possibili famiglie di canzoni del pop italiano attraverso le quali transita l'idea di Nazione. Si va da sentimenti opposti, da un lato c'è l'amore, c'è la nostalgia, dall'altro lato c'è un copioso filone dedicato alla critica dei consumi nazionali e anche all'antipolitica".
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