Dubai, 28 nov. (askanews) - Dubai si prepara ad ospitare la COP28 la conferenza globale sul clima che si terrà negli Emirati Arabi Uniti. I leader mondiali devono adottare misure urgenti per proteggere la salute soprattutto delle comunità più colpite. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato di non credere alle affermazioni secondo cui gli Emirati Arabi Uniti avrebbero intenzione di proporre accordi sui combustibili fossili a margine della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e lancia l'allarme. "Siamo intrappolati in un ciclo mortale. Il ghiaccio riflette i raggi del sole. Quando svanisce, più calore viene assorbito nell'atmosfera terrestre. E questo significa più riscaldamento, che significa più tempeste, inondazioni, incendi e siccità in tutto il mondo. E altro ancora. Il che significa con meno ghiaccio, avremo ancora più riscaldamento climatico. Alla COP28, i leader devono interrompere questo ciclo. Le soluzioni sono ben note." ha detto Guterres. Negoziatori, attivisti e leader delle piccole nazioni insulari più vulnerabili sono tutti fondamentali per dare forma ai colloqui dal 30 novembre al 12 dicembre. Sul risultato della Conferenza pensano però le pesanti assenze annunciate, prime tra tutte quelle del presidente cinese Xi Jinping e del Presidente Americano Joe Biden, a rappresentare gli Stati Uniti sarà John Kerry, inviato speciale per i cambiamenti climatici. Ci saranno invece i leader di circa 200 paesi e anche Papa Francesco e Re Carlo III, oltre a una platea record di 70 mila partecipanti.
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