Roma, 24 mag. (askanews) - Accolto da applausi a Cannes Mohammad Rasoulof, il regista dissidente riuscito a fuggire dall'Iran, che presenta il film "The Seed of the Sacred Fig" (I semi del fico selvatico), in lizza per la Palma d'Oro. La presenza al festival di Rasoulof, perseguito dal regime iraniano che lo ha privato del passaporto e condannato al carcere, è un simbolo della libertà di espressione. Solo una parte della troupe del film ha potuto lasciare l'Iran e sul tappeto rosso e in sala il regista ha tenuto in mano le foto di due dei suoi attori principali, Missagh Zareh e Soheila Golestani che non sono potuti venire. Rasoulof ha salito la scalinata accanto all'attrice iraniana Golshifteh Farahani, che vive in esilio in Francia da quindici anni. Accanto a lui anche la figlia Baran che ha ricevuto per suo conto l'Orso d'Oro a Berlino quattro anni fa per "Il male non esiste", sulla pena di morte in Iran. Da anni, infatti, al regista è stato impedito di lasciare il Paese per la critica al regime autoritario tramite i suoi film. Giorni fa, Rasoulof ha annunciato la sua fuga dall'Iran con un post su Instagram che mostrava un video di montagne innevate e diceva di aver raggiunto un "luogo sicuro". Il nuovo film è stato girato clandestinamente; racconta la storia di un magistrato, di sua moglie e delle sue due figlie, in un Iran attanagliato dalle manifestazioni.
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