Bologna, 20 feb. (askanews) - "Vedremo come va la discussione" sul terzo mandato durante la riunione di giovedì in Commissione Affari costituzionali e "vedremo i numeri". Intanto "Forza Italia ha cambiato opinione" e "anche nel Pd ci sono opinioni diverse". In ogni caso "serve un'alleanza abbastanza larga" quindi "vedremo i numeri". Lo ha detto il presidente del Partito democratico, Stefano Bonaccini, a margine della prima tappa del "Tour della natalità" organizzato a Bologna dalla Fondazione per la Natalità dove il governatore dell'Emilia-Romagna ha risposto al senatore dei Fratelli d'Italia Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali, che in un'intervista lo ha invitato a "preparare le valigie" e a lasciare l'incarico di presidente di Regione. "Ho apprezzato che la segretaria Schlein ieri abbia voluto costruire un gruppo di persone che hanno responsabilità sia in Parlamento che nelle amministrazioni locale e nel partito per cercare di trovare una quadra - ha detto Bonaccini -. Anche nel Pd ci sono opinioni diverse, sono tutte rispettabili. Dico a qualche parlamentare che ha detto di rimettere in discussione l'elezioni diretta dei sindaci che detto da chi viene eletto in parlamento, da una legge che impedisce ai cittadini di scegliersi i parlamentari, credo che non sia tanto comprensibile". In ogni caso "vedremo come va la discussione. Serve un'alleanza abbastanza larga - ha aggiunto -. Ho visto che Tajani in Basilicata ha detto che Forza Italia in realtà è d'accordo sul terzo mandato dei sindaci mentre ha qualche dubbio in più sulle Regioni. Forse è cambiata opinione. Si discuterà come sempre e vedremo i numeri. Non ci perdo di certo il sonno e la notte. Balboni stia tranquillo". "Ha paura di perdere le elezioni anche la prossima volta Balboni visto che la volta ha detto che io sarei stato mandato a casa e di preparare le valigie? - ha chiesto Bonaccini -. Ha paura di dover provare di nuovo a competere con Bonaccini? Non ho mai chiesto niente per me. Quindi dico a Balboni prima di tutto di imparare a essere educato e a rispettarmi come io rispetto sempre gli altri". "Non ho mai chiesto nulla e ho sempre detto che nessuno è indispensabile - ha proseguito - per cui si preoccupi poco del mio futuro Balboni, che ci penso da solo, e si preoccupi invece di fare una cosa comprensibile per gli italiani" in Commissione. "Io rispetto chi non è d'accordo per il terzo mandato. Ma ho detto che nel momento in cui si porta il terzo mandato a oltre il 90% dei Comuni italiani, cioè a quelli fino a 15mila abitanti, forse sarebbe più lineare e comprensibile fare in modo che tutti i Comuni e le Regioni abbiano il terzo mandato come prima praticamente tutti o quasi, tranne quelli sotto i 3mila abitanti, avevano i due mandati. Evitiamo di ragionare sul destino delle persone, è l'ultimo problema che mi riguarda".
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