Lunedì 29 Aprile 2024

Come proteggere gli astronauti dai raggi cosmici

Secondo una nuova ricerca con un specchio ultra sottile, che può essere regolato per far passare o meno le radiazioni

Nasa, astronauti in missione

Nasa, astronauti in missione

I lunghi viaggi nello spazio, necessari ad esempio per sbarcare su Marte, implicano la minaccia delle radiazioni cosmiche, che possono compromettere la salute degli astronauti. Superare questo problema non è affatto facile, ma una promettente soluzione arriva ora dall'Australian National University (ANU), dove due ricercatori stanno mettendo a punto un nanomateriale capace di respingere i raggi nocivi a comando, che potrebbe essere integrato direttamente nelle tute spaziali. I risultati del loro lavoro sono stati pubblicati sulla rivista Advanced Functional Materials. QUAL È IL SEGRETO Intanto: quello inventato dai fisici Yuri Kivshar e Lei Xu è un cosiddetto "metamateriale". Ossia, la sua peculiarità non consiste tanto nella composizione chimica (è infatti a base di silicio), ma piuttosto nella conformazione geometrica, che conferisce alla superficie delle particolari proprietà elettromagnetiche. In questo caso, le nanoparticelle di lattice sono riarrangiate in un reticolo 2D, talmente minuscolo che la sovrapposizione di più strati può essere contenuta nella capocchia di un ago. SPECCHIO O SCHERMO Il nanomateriale può essere regolato in modo reversibile per riflettere o condurre le radiazioni elettromagnetiche, spettro visibile incluso. La chiave è la temperatura: con il caldo la superficie diventa uno specchio, mentre il freddo consente ai raggi di passare oltre, un po' come accade con il vetro di una finestra. Al momento la tecnologia riesce a bloccare solo la luce, ma con opportuni accorgimenti gli scienziati confidano di fermare anche le particelle nocive che compongono le radiazioni cosmiche. SCUDO COSMICO In futuro potrebbe quindi bastare una pellicola ultra sottile per proteggere gli astronauti o i satelliti dagli effetti dannosi delle radiazioni. La transizione da trasparente a opaco (e viceversa) necessita di un sistema per regolare localmente la temperatura, ma secondo gli autori è il minore dei problemi: si può infatti prendere spunto dal dispositivo elettrico che sbrina il lunotto dell'auto. Le possibili applicazioni non si limitano al campo aerospaziale. "Ad esempio, potremmo avere la finestra di un bagno che può trasformarsi in uno specchio su richiesta", dicono i ricercatori "o controllare la quantità di luce che passa attraverso le finestre di casa nelle varie stagioni". Chi volesse approfondire l'argomento, può guardare il video in inglese qui sotto.