Martedì 30 Aprile 2024

Mou come Jacobs diventa lo "Special Run"

La corsa alla Mazzone dopo il gol di El Shaarawy al Sassuolo fa impazzire Roma: anche Malesani e Klopp tra i precedenti famosi

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di Paolo Franci

Altro che Tortu e Jacobs. Guarda che scatto Josè Mourinho. Non il primo nè l’ultimo della sua carriera, potete giurarci. Siamo al fuorigiri di Sassuolo-Roma, il recupero, partita stupenda che entrambe meriterebbero di vincere. El Shaarawy la mette dentro con un tocco pazzesco e si lancia verso la curva. Alle telecamere non sfugge che un tale con i capelli bianchi la maglia di un elegante bordeaux e un po’ appesantito rispetto al passato, s’è lanciato in uno scatto sbalorditivo panchina-curva con cadenza da applausi per festeggiare nel mucchione dei suoi ragazzi. Spiegherà poi ’Usain’ Mourinho: "Sono tornato bambino".

I precedenti per lo Special One non sono pochi. Anzi. Evidentemente Mou ha bisogno di scaricare la tensione così. Bellissima la corsa, l’esplosione di gioia con i suoi e quel sentirsi tutt’uno con il pubblico che è tipico delle squadre del tecnico romanista. Si diceva dei precedenti. Come quello del 28 aprile 2010 quando la sua Inter sta lavorando sul Triplete e al Camp Nou piazza il colpo che sarà poi decisivo. Contro il Barcellona l’Inter perde ma nel gioco del doppio confronto - 3-1 al Meazza 1-0 in Spagna - conquista la finale e al triplice fischio Mou con gli indici puntati al cielo si lancia in una fiera corsa da conquistatore nel sacro tempio del Barça. Quella, sarà la sconfitta più bella della sua carriera.

Due anni prima, le prove generali Mou le aveva fatte a Siena, dove l’Inter vince soffrendo 2-1. Al gol di Maicon Mou parte e vai con la galoppata. La prima, la più significativa perchè è lì, in quell’Old Trafford che poi sarà anche ’suo’, parte la leggenda di Mou. Al gol di Costinha che vuol dire quarti di finale per il ’piccolo’ Porto contro i giganti di Ferguson - c’erano Ryan Giggs, Paul Scholes, Nicky Butt, i fratelli Neville, Ruud Van Nistelrooy - Mou scatta e corre impazzito di gioia. Quella partita fu un capolavoro di astuzia, attesa, tattica e capacità di rischiare. E lì nacque il Porto dei miracoli che vincerà la Champions. Dirà poi Mou, punzecchiando gli inglesi: "Capisco perché Alex Ferguson sia un po’ emotivo. Ha alcuni dei migliori giocatori al mondo e loro dovrebbero fare un po’ meglio di così… Saresti triste se la tua squadra fosse così chiaramente dominata da un avversario costruito con il 10% del tuo budget".

E mica c’è solo Mou. La corsa di Carlo Mazzone verso la curva dell’Atalanta che l’aveva sbeffeggiato durante tutto il derby col suo Brescia., Pugno al cielo e rap in slang romano: "Li mor...cci vostra!". D’altra parte glielo aveva urlato agli ultras bergamaschi: "Se faccio er tre a tre vengo là sotto!". Come dimenticare quella corsa di Alberto Malesani sotto la curva del suo Hellas dopo una stracittadina vinta 3-2 nel 2001 contro il Chievo. E lo scatto da ghepardo di Klopp in quel derby vinto nel 2018 ad Anfield contro l’Everton al 96’? Bellissimo. Senza dimenticare la corsa con tuffo sull’erba dopo la vittoria dell’Argentina sul Perù di un signore che si chiamava Diego Armando Maradona.