Venerdì 26 Aprile 2024

Inter, Lukaku divide e Dybala deve aspettare

Mkhitaryan ieri a Milano per visite e firma, tifosi freddi sul ritorno di Romelu. Solo cedendo un big come Skriniar si può arrivare a Paulo

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di Mattia Todisco

L’intenzione di Beppe Marotta di prendere Paulo Dybala è rimasta la stessa. L’acquisto di Romelu Lukaku ha allungato, non fermato il processo in corso. Con i rischi che ne derivano, perché sebbene l’argentino continui a preferire la via nerazzurra ad altre destinazioni, le possibilità che nuove pretendenti si affaccino non è da scartare, particolarmente per un calciatore con quelle doti. Qualità innate, che Marotta riconosce e apprezza sin dai tempi in cui portò il ragazzo da Palermo alla Torino bianconera. Allora, però, l’amministratore delegato aveva 40 milioni da spendere e oggi deve far di conto con un monte ingaggi da ridurre del 15% per ordine di Suning. Un totale al quale vanno aggiunti gli emolumenti significativi di Mkhitaryan e Lukaku. Il belga, il cui sbarco è stato accolto dalla Curva Nord con una nota in cui lo si invita a "guadagnarsi di nuovo tutto sul campo", si è ridotto lo stipendio rispetto a quanto percepiva al Chelsea, ma bisognerà comunque riconoscergli 8,5 milioni al netto e 12 al lordo, mentre l’armeno (ieri visite e firma) ne prenderà 4,5 per due anni.

Qualcuno deve uscire. Nei prossimi giorni è atteso a Milano Fernando Felicevich, procuratore di Arturo Vidal e Alexis Sanchez. Parlerà con la dirigenza interista di entrambi i suoi assistiti. Per il centrocampista non ci sono grandi problemi: nel contratto è inserita una buonuscita da 4 milioni lordi che permette a Marotta di chiudere senza ulteriori aggravi il discorso. Più difficile il nodo Sanchez. L’attaccante non ha clausole nell’accordo e percepisce un ingaggio da 7,5 milioni per la prossima stagione. Anche per questo è difficilissimo trovare chi è disposto ad acquistarlo. Finora c’è stato solo qualche timido sondaggio, ma alla fine è probabile si debba andare per una transazione, tutta da contrattare.

E lo stesso rischia di accadere per Dzeko. Un altro giocatore la cui situazione è complicata: ha 36 anni, per l’età che ha è reduce da una stagione più che positiva, ma bisogna comunque garantirgli 5,5 milioni e le annate in cui può fare la differenza in futuro sono ridotte. Tra il bosniaco e Correa è più facile dare l’addio al primo.

Nella lista dei partenti della dirigenza interista figura anche Skriniar. Il Paris Saint-Germain è arrivato a 60 milioni di euro. L’Inter al momento ne ha chiesti 20 di più, non pochi. È un’occasione per riequilibrare il bilancio che potrebbe non ricapitare. Con Steven Zhang che preme per chiudere il mercato a +60 milioni, considerate le ritrosie degli altri calciatori top (Bastoni, Barella, Lautaro) a lasciare e l’insistenza dei parigini, l’affare potrebbe avere presto una svolta.

Il passo successivo sarebbe tuffarsi su Bremer e Milenkovic per riempire le caselle rimaste vuote in difesa. Inzaghi dovrà infatti fronteggiare anche la partenza di Ranocchia, che ha firmato a parametro zero per il Monza.