Lunedì 29 Aprile 2024

Vialli, ritorno in azzurro: sarà il capo delegazione della Nazionale

A pochi giorni dalla delusione per il mancato accordo con Ferrero per l'acquisizione della Sampdoria, l'ex attaccante ha detto sì all'offerta del presidente Gabriele Gravina

Gianluca Vialli assieme a Gabriele Gravina e Roberto Mancini

Gianluca Vialli assieme a Gabriele Gravina e Roberto Mancini

Roma, 11 ottobre 2019 - Dal ritorno ormai sfumato in blucerchiato a quello in azzurro che diventa realtà. Gianluca Vialli ha vissuto giorni intensi: prima il fallimento della trattativa per l'acquisizione della Sampdoria, poi il "sì" alla Nazionale, della quale da novembre diventerà il capo delegazione. "Ringrazio il presidente Gabriele Gravina per avermi aspettato. Oggi sono qui in veste di ambasciatore dei volontari di Euro2020, nei prossimi giorni parleremo di come allargare il mio contributo - le parole dell'ex attaccante fra le altre di Juventus e Chelsea a margine di un incontro organizzato nella sede del ritiro della Nazionale - Non ci sono tempistiche certe, ma spero di essere qua per il prossimo raduno, non da invitato ma con un ruolo definito. Ripartendo con Roberto (Mancini, ndr) mi sento in buone mani". Insomma, la delusione per il mancato accordo fra CalcioInvest, il gruppo di investitori guidato da Vialli, e Massimo Ferrero è già alle spalle. "Con il presidente non abbiamo trovato l'accordo sul prezzo. Non è colpa di nessuno - sottolinea Vialli - Chi vende ha un'idea, chi compra un'altra: Ferrero ha fatto un prezzo e non è stato possibile trovare un punto di incontro. Ci spiace che questa cosa sia diventata pubblica e abbia in qualche modo condizionato l'umore e i risultati della squadra, ma abbiamo la coscienza pulita, visto che negli ultimi tredici mesi abbiamo fatto soltanto due comunicati ufficiali e questa è la prima volta che ne parlo". Vialli non nasconde comunque la propria amarezza. "Ero convinto di poter fare un buon lavoro anche grazie alle persone che già lavorano nella società e alle quali non è riconosciuto il giusto merito, anche perché Ferrero se li prende tutti. Avrei lavorato con passione, coraggio, umiltà per poter rappresentare il popolo blucerchiato nel migliore dei modi. Possibilità he la trattativa si riapra? Non so...". Meno dubbi l'ex commentatore di Sky Sport li ha relativamente al proprio stato di salute, che evidentemente gli ha permesso di accettare la proposta della Figc. "Da marzo sto facendo altre cure, dovevo essere in condizioni fisiche e mentali per prendere questo impegno. Sto bene, bisogna avere pazienza, è dura più di quanto uno possa pensare. Ma i risultati sono positivi e non ha senso che non continui a condurre una vita normale: lavorare fa parte di questo, tutto va nel migliore dei modi. Oggi ci sono le condizioni giuste per cominciare".